TESTO Commento su Luca 12,39-48
Mercoledì della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (21/10/2009)
Vangelo: Lc 12,39-48
«39Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. 40Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
41Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». 42Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? 43Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. 44Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi. 45Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire” e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, 46il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
47Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; 48quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».
Ma quel "state pronti" a chi è rivolto? Agli altri, vero? Io sono un buon cattolico, insomma più o meno nella media: vado a messa ogni domenica, firmo l'8x1000 alla chiesa cattolica, compro pure e uso d'ogni tanto "Parola e preghiera", insomma, non un santo ma nemmeno uno sciagurato come quelli che si vedono in giro! Pietro pone la domanda a Gesù, leggermente spaventato. E forse era decisamente meglio tacere... Gesù rincara la dose: è vero, tutti devono stare pronti, ma molto di più coloro che già hanno ricevuto, che sono di casa, che conoscono bene lo sposo. A chi ha molto ricevuto sarà chiesto molto di più, a chi ascolta la Parola, verrà chiesto se l'ha vissuta nella quotidianità. Gesù è esigente, buono, non bonaccione. Incontrarlo non significa avere un posto garantito, ma impegnarsi a vivere con intensità e con tutte le nostre forze la logica del Regno. Il rischio, di sempre, per i credenti, è quello di sedersi sulle proprie acquisite convinzioni, sentirsi almeno un po' garantiti per la vita eterna. La logica di Dio, invece, è diversa, stordente, inquietante: proprio noi che abbiamo avuto la gioia di conoscerlo bene, il Cristo di Dio, siamo chiamati ad aspettarlo con maggiore convinzione. Stiamo pronti.