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TESTO Commento su Luca 5,1-11

Paolo Curtaz  

Giovedì della XXII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (03/09/2009)

Vangelo: Lc 5,1-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1Mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, 2vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. 3Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.

4Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». 5Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». 6Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. 7Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. 8Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». 9Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; 10così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». 11E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

Come Pietro e Andrea, come Giacomo e Giovanni, il Signore ci chiama a mettere le barche della nostra vita al servizio del Regno. Ce lo chiede alla fine di una notte di fatica e di delusione, non vuole apostoli dopati e perfetti, cerca discepoli scoraggiati ma sinceri. Pietro guarda il falegname di Nazareth con diffidenza: che ne sa, lui di pesci e di lago? Ma accetta, rischia. Anche se siamo stanchi, anche se la nostra vita è un mezzo fallimento, il Signore ci chiede di fidarci della sua parola e di prendere il largo. Il miracolo di Pietro è nel suo cuore: davanti alla pesca abbondante avrebbe potuto pensare alla fortuna del principiante. Invece no: legge un evento normale, come la pesca fruttuosa, come un segno. I miracoli sono nel nostro modo di vedere le cose. Davanti al miracolo, Pietro accampa delle scuse: non è capace, è un peccatore, non è in grado, Gesù si dev'essere sbagliato, certamente. No: proprio lui sta cercando, proprio noi. E, se accettiamo l'avventura del discepolato, Gesù ci promette di diventare pescatori di umanità, per tirare fuori tutta l'umanità che portiamo nel nostro cuore, per farla emergere in chi, oggi, incontreremo.

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