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TESTO Commento su Luca 4,31-37

Paolo Curtaz  

Martedì della XXII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (01/09/2009)

Vangelo: Lc 4,31-37 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 4,31-37

31Poi scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. 32Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità.

33Nella sinagoga c’era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: 34«Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». 35Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male. 36Tutti furono presi da timore e si dicevano l’un l’altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?». 37E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante.

Gesù si trasferisce a Kèfar Naum, piccola città posta sulle sponde del lago di Tiberiade, dove inizia il suo ministero pubblico. La cittadina ha una certa importanza strategica: è posta sulla strada che da Damasco porta al mare, possiede un'elegante sinagoga ed è presidiata da una guarnigione romana. Posta a pochi chilometri dalla collinare Nazareth, è uno dei luoghi ideali per iniziare la predicazione in Galilea. La gente è stupita perché Gesù insegna con autorevolezza e caccia i demoni: non è abituata ad una presenza così forte e carismatica al punto che, annota Luca, la fama di Gesù si espande in tutta la regione. In un tempo in cui tutti fanno i piacioni o gli autoritari, la figura di Gesù conserva oggi, intatta, la sua forza seducente. Gesù affascina perché coerente, perché misericordioso e maturo, perché parla senza finzioni e senza mezzi termini, perché conosce di Dio come nessuno mai ha conosciuto. E la sua presenza caccia i demoni, le paure, le colpe, le oscurità, le fatiche interiori. Iniziamo il mese di settembre stupendoci e accogliendo l'autorevolezza del Signore, lasciando illuminare le nostre oscurità dalla sua luce di guarigione e di salvezza.

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