TESTO Commento su Matteo 17,14-20
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Sabato della XVIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (08/08/2009)
Vangelo: Mt 17,14-20
Gli apostoli pensano di avere in mano la situazione: perché disturbare il Rabbì? In fondo è solo un piccolo demonietto, una malattia guaribile! Poveri apostoli, e poveri noi!, quando ci illudiamo di potere sostituirci a Gesù, quando pesiamo la nostra fede e pensiamo di averne a sufficienza, di avere fatto un bel cammino, di potere osare e fare qualche bel miracolo. No: non abbiamo neppure il grano di fede sufficiente a spostare le montagne, ci ammonisce Gesù. Dimoriamo nell'umiltà, perché è Dio che agisce attraverso di noi, e proprio quando non ce ne accorgiamo e nei modi e nei tempi che non pensiamo. Ciò che possiamo fare è affidarci completamente alle sue mani, mettere le nostre energie e le nostre forze a servizio del Regno, perché sia lui a fare. Tutte le volte che i cristiani o la Chiesa credono di potere sostituirsi a Dio combinano pasticci incredibili! Da parte nostra, allora, restiamo nascosti nel cuore di Dio, preghiamo e digiuniamo dall'orgoglio e dalla violenza per potere anzitutto sconfiggere i demoni che albergano nei nostri cuori il peggiore dei quali, per noi credenti, è il demone del santo
orgoglio spirituale...