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TESTO Commento su Giovanni 13,21-33.36-38

Paolo Curtaz  

Martedì della Settimana Santa (07/04/2009)

Vangelo: Gv 13,21-33.36-38 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Gesù vive la sua ultima cena nell'assoluta incomprensione, schiacciato fra due eccessi: il tradimento di Giuda e l'eccessiva devozione di Pietro. Giuda lo tradisce, ma riceve il pane (la comunione!) dalle mani del Maestro. Quando Giuda esce nella tenebra Gesù confessa: ora davvero può manifestare la misura del suo amore, ora davvero può manifestare al mondo la sua gloria. Amando e morendo per uno dei suoi discepoli che lo sta tradendo, egli manifesta il vero volto di Dio. Certo, Giuda è perso, ma il pastore non è venuto proprio a cercare la pecora smarrita? Pietro, invece, esagera, vuole salvare Dio, è abitato da una santa arroganza che già in altri momenti lo ha portato a voler dirigere il giudizio di Dio. Gesù lo richiama, lo invita a lasciarsi salvare, a non opporre resistenza alla croce. Ecco, ora tutto è compiuto, Gesù affronta totalmente solo l'ultima, definitiva prova d'amore. Egli si dona agli uomini perché conoscano la serietà e l'irriducibilità dell'amore di Dio. Tutto è pronto, Gesù sta per consegnarsi, liberamente, dignitosamente, conscio della misura dell'immenso gesto del suo amore. Guardate e stupite, discepoli del Signore!

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