TESTO Commento su Matteo 21,28-32
Paolo Curtaz Ti racconto la Parola
Martedì della III settimana di Avvento (16/12/2008)
Vangelo: Mt 21,28-32
Ci avviciniamo al Natale, amici, e la Parola diventa più affilata. Gesù ci ammonisce: vi fate passare davanti dalle prostitute e dai ladri perché fate come il fratello nella parabola che dice di andare alla vigna e poi non ci va. Il Signore vuole la verità dei gesti, non il teatrino della fede. Fra pochi giorni saremo chiamati a sopravvivere a quel delirio di ipocrisia che è diventato il Natale, riempito di zucchero e melassa per scordarci la forza insostenibile del messaggio originale. Prepariamoci sul serio, amici, a vivere con verità quei giorno, per fare memoria dello scandalo inaudito di un Dio che si fa uomo, debole, fragile, accessibile, incontrabile. Non stiamo seduti sugli allori, certi della nostra salvezza perché buoni cattolici della domenica. Sofonia immagina una processione di pagani che salgono a Gerusalemme, di fronte a degli stupiti e attoniti ebrei. La grande novità del cristianesimo, novità che porta a compimento questa intuizione, è proprio l'universalità della chiamata alla fede. Ogni uomo è chiamato a fare esperienza di Dio, anche i peccatori, perché la potenza di Dio si manifesta proprio nella sua misericordia. Viviamo in questa giornata nell'umiltà e nella preghiera, senza presumere di possedere Dio, ma invocandone la presenza salvatrice.