TESTO Commento su Luca 7,31-35
Paolo Curtaz Ti racconto la Parola
Mercoledì della XXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (17/09/2008)
Vangelo: Lc 7,31-35

«31A chi dunque posso paragonare la gente di questa generazione? A chi è simile? 32È simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri così:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”.
33È venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “È indemoniato”. 34È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”. 35Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli».
Gesù ha perfettamente ragione: troppe volte ci comportiamo come bambini capricciosi! Forse non abbiamo capito il suo invito ad essere come fanciulli: Gesù non intendeva certo invitarci a diventare infantili! Il tema è questo: su sei miliardi di persone almeno sei miliardi hanno qualcosa di cui lamentarsi riguardo a Dio e al suo operato: questo non funziona, quest'altro non va bene; e - ad essere onesti - il più delle volte il tasso di gradimento di Dio è legato a noi e al nostro ombelico. Molti sono convinti che, al posto di Dio, farebbero decisamente meglio il su lavoro... Mi immagino sempre Dio intento a segnare su di un taccuino le mille richieste che ogni secondo gli giungono dalla terra, come se fosse una specie di cameriere imbranato che annota gli ordinativi! Qualche tempo fa ho visto un simpatico film: un adulto insoddisfatto e lamentoso diventava per una settimana Dio, combinando un sacco di guai! La nostra insoddisfazione può essere un lamento improprio, magari perché non vediamo realizzato qualche nostro desiderio. Gesù ci ammonisce a vedere al di là della nostra (piccola) soddisfazione, a guardare in grande, a saper cogliere nel quotidiano i tanti segni della presenza e della sapienza di Dio. Dio sa quel che fa e se anche ci sono delle cose che ci risultano incomprensibili, sappiamo che il Regno avanza... Nessuno si arroghi il diritto di consigliare Dio e cerchiamo - piuttosto - di riconoscere le opere grandiose che Dio compie.