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TESTO Commento su Luca 1,39-56

Paolo Curtaz  

Assunzione della Beata Vergine Maria (Messa del Giorno) (15/08/2008)

Vangelo: Lc 1,39-56 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 1,39-56

39In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. 40Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. 41Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo 42ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? 44Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. 45E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

46Allora Maria disse:

«L’anima mia magnifica il Signore
47e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
48perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

49

Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;

50

di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.

51

Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

52

ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;

53

ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.

54

Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,

55

come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

56Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

Nel cuore dell'estate, la Chiesa gioisce per Maria, madre di Gesù e madre dei discepoli, che, per prima, vive l'esperienza della resurrezione del corpo, che crediamo non avere conosciuto la corruzione della morte.

Oggi è l'Assunta, amici, non san Ferragosto martire. Dalle mie parti, qui in Valle d'Aosta, Ferragosto segna la fine dell'estate: alla prima pioggia si riaccenderanno i termosifoni e si indosseranno le maglie di lana. Questi sono giorni di vacanza, per molti, ma molti di più sono quelli che stanno passando questo rovente giorno in casa, con le tapparelle abbassate per difendersi dal caldo. A loro, in particolare, va il saluto di Maria, e quel suo canto straordinario, canto di lode e di vittoria, canto della piccolezza di Dio, canto pieno di speranza che Maria intona per dar lode a questo Dio che salva l'umanità. Salva l'umanità, amici: forse la mia vita non è stata granché, forse poteva andar meglio, ma, come Maria, posso gioire perché ho visto, un poco almeno, l'opera di Dio dispiegarsi nelle pieghe dell'umanità. Maria ci insegna a valutare la nostra vita non dai risultati personali conseguiti, ma dalla prospettiva di Dio, prospettiva immensa, che attraversa i secoli, che mi invita a superare il mio piccolo mondo per gioire delle cose Dio compie nella grande storia. Maria Assunta, la prima tra noi discepoli che ce l'ha fatta, che ha raggiunto il cuore di Dio, la prima tra i discepoli a vivere la gloria della resurrezione del corpo, ci incoraggia a seguirla, a fidarci di questo Dio dell'impossibile che ha fatto grandi cose in lei e che può fare grandi cose in noi, se lo lasciamo fare...

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