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TESTO Commento su Matteo 11,25-27

Paolo Curtaz  

Mercoledì della XV settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (16/07/2008)

Vangelo: Mt 11,25-27 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Gesù resta stupito del Padre, della sua logica, ne tesse le lodi, ne è stupito e meravigliato. La sua predicazione, contrariamente ad ogni attesa, viene accolta dai piccoli e dai deboli, dagli ignoranti e dai disprezzati, mentre i sapienti e i dottori della Legge, dall'alto della loro conoscenza, non accolgono la sua parola. Che mistero! Gesù si stupisce, resta spiazzato dal Padre, come se in lui non abitasse pienamente la presenza di Dio! Ma, come due amanti che sanno tutto l'uno dell'altro, che condividono ogni pensiero, ogni sensazione, ogni battito d'ali, eppure sanno stupirsi con un gesto di generosità, con una parola inattesa, con un sorriso, così la Trinità riesce a suscitare stupore, sì che il Padre sorprende il Figlio. Gesù resta stupito dalla logica di Dio: se nel mondo vincono i forti, gli arroganti, i sapienti, se il potere è dato a chi ha i mezzi e la cultura, se chi ha sa, chi osa vince, nel Regno, invece, accade il contrario. Ai poveri è annunciato il Regno, i semplici vedono Dio, coloro che - nudi - si aprono all'accoglienza incontrano il Padre. Che grande, la logica di Dio, allora come oggi! Animo, cercatori di Dio che iniziate la giornata, facciamo anche noi i complimenti al Padre per la sua assoluta e totale anarchia, per la splendida illogica che ha raggiunto anche noi, noi poveri, noi insipienti, noi peccatori, noi fragili, perciò amati!

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