PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Commento su Matteo 7,1-5

Paolo Curtaz  

Lunedì della XII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (23/06/2008)

Vangelo: Mt 7,1-5 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Siamo chiamati a giudicare così come il Signore giudica: guardando al peccatore con affetto e coinvolgimento, pur condannando il peccato. È un equilibrio difficile: l'istinto del giudizio, specialmente morale, specialmente in ambito di fede, è sempre in agguato nella coscienza dei discepoli. Capiamoci, non si tratta di ignorare le cose che non vanno, di ridurre tutto ad un atteggiamento buonista che si fa andar bene tutto, di evitare ogni tipo di giudizio. Ma non ci è chiesto neppure di brandire il Vangelo come una clava che spazza via le molte (troppe) contraddizioni del nostro tempo, sentendoci in qualche modo migliori. Siamo chiamati a giudicare, sì. Ma con lo sguardo che ha Dio su di noi. Gesù è stato un educatore straordinario: è stato fedele alla verità e al Padre, sempre capace di farsi vicino, senza offendere, senza irrigidire chi stava commettendo uno sbaglio, portandolo lentamente alla conversione. Così è accaduto con Levi e con Zaccheo e con la Samaritana... Fossimo capaci, amici, di diventare così autentici, così pronti a metterci nei panni degli altri. Perché, siamo onesti, se, in un mondo che ci giudica continuamente, che ci sottopone a mille esami da superare, zuppo di un moralismo ateo ed impietoso, i cristiani non sono capaci di leggere la propria e l'altrui fragilità con tenerezza, chi ne è capace?

Libri di Paolo Curtaz

 

Ricerca avanzata  (54031 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: