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TESTO Lasciati amare!

don Carlo Occelli  

XXIX Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (17/10/2010)

Vangelo: Lc 18,1-8 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 18,1-8

In quel tempo, Gesù 1diceva loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: 2«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. 3In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. 4Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, 5dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”». 6E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. 7E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? 8Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

Da alcune domeniche il vangelo ruota, con parole differenti, intorno al tema della fede.

Ricordate l'interrogativo degli apostoli: "Signore, aumenta la nostra fede!"; domenica scorsa poi ci siamo soffermati sull'aspetto fondamentale della gratitudine, senza la quale la fede sarebbe morta!

A proposito: com'è andata la tua settimana? Sai che non dobbiamo prenderci in giro, no? Sai che che siamo abituati ad essere veri... allora... siamo franchi con noi stessi, ok?

Guardiamoci alle spalle: abbiamo seminato gratitudine? Si o no?
Ci siamo soffermati a dire grazie al nostro Dio? Si o no?

Abbiamo seminato gratitudine in casa, in parrocchia, in ufficio... si o no?

... ah... qualora avessimo vissuto l'eucaristia in una comunità di questo mondo, siamo usciti con la faccia da morto o da risorto?!

... qualcosina si è mosso?... altrimenti... questa Parola di Dio, se non incide nella nostra vita... che l'ascoltiamo a fare?

Ed è di fede che anche questa settimana si parla con quell'interrogativo piuttosto crudino che Gesù pone ai suoi al termine della parabola: "Il figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?".
La questione centrale è la fede o la preghiera?

Il centro sta sempre nell'annuncio scioccante che Gesù fa! Quale?
Ma quello che Dio è assai differente da questo giudice, no?
Dio ti ama, nonostante tutto, anche ora. Adesso. Oggi.

Uno dei cardini della preghiera che mi è stato trasmesso è questo: se non riesci ad amare Dio, lasciati amare da lui!!! È forse così difficile lasciarsi amare?

Quando la mia preghiera è arida, vuota ed insipida, quando cerco talvolta di riempirla con le parole... ad un certo punto lo Spirito Santo mi viene in aiuto e mi ricorda sempre questo semplice aspetto: "Carlo, laciati amare". Allora me ne sto avvolto nel silenzio e mi lascio amare!!!

Anche nella preghiera dobbiamo ricuperare la semplicità, non credete?

Ecco, forse in questa settimana potremmo ritrovare il coraggio di abbandonarci a Dio con grande trasparenza. Mettiamo davanti a lui ciò che in questo periodo non riusciamo a vivere, ciò che ci fa faticare, magari qualche rapporto difficile, magari la nostra stessa fede... ma non riempiamo la nostra bocca di parole... lasciamo che il nostro cuore si lasci riempire dall'Amore...

Talvolta basta ripetere alcune semplici parole, con molta calma, nell'invocazione dello Spirito: Gesù, salvami... Gesù amami... Grazie... Gesù sei tutto... Vieni Spirito Santo... Spirito di amore...

Guardate che non usciremo mai da questa quotidiana sconvolgente notizia!

Entrando in questo brano: può esserci fede senza preghiera o vera preghiera senza fede?

Mi sa di no! Allora i brani di queste domeniche sono proprio legati uno all'altro: continuiamo a dire la stessa cosa con parole diverse...

La fede è semplice fiducia: quella fiducia del bambino di cui abbiamo parlato. E la preghiera non è forse un semplice abbandono nelle mani del Padre? Certo che lo è!

Ogni volta che vivo un tempo di preghiera in un convento, in un'oasi di silenzio, durante un pellegrinaggio o per conto mio... ogni volta che ho incontrato uomini e donne che hanno dedicato alla preghiera la propria vita... ne rimango estasiato...

Penso alle suore di clausura che incontravo ogni anno portando i ragazzi della cresima (io, un sorriso così, lo vedevo sempre solo lì!), penso ai fréres di Taizé, a padre Gasparino... a tanti altri che Dio mi ha dato di incontrare... ebbene, rimango con la bocca aperta!

Mi accorgo che la preghiera può tutto, che io prego pochissimo e che ancora devo convertirmi...

Non vi è mai capitato? Alla fine di un ritiro, di una Giornata Mondiale dei giovani, di un Pellegrinaggio, di una Messa... di dirvi: "Caspita, da domani voglio aumentare la mia preghiera, perché così proprio non va, ne ho bisogno..."

Il tutto condito magari con una buona promessa al nostro Dio...

Poi, passato l'entusiasmo... tutto torna come prima... tutto fagocitato dalla nostra routine quotidiana!

Quelle promesse non erano vere? Ci eravamo ancora una volta illusi o presi in giro?

Io non credo proprio! Se c'è una cosa del nostro Dio che mi sembra di avere intuito, anche con l'aiuto di grandi uomini di preghiera, è questa: mai e poi mai Dio viene a noi per farci sentire in colpa!

Quel desiderio di preghiera che hai sentito dentro il tuo cuore è autentico. Osiamo di più: quel desiderio è già preghiera!

Sì caro amico e fratello nella fede che fatichi a pregare, che non ce la fai a concentrarti e ogni volta ti riprometti di dedicare più tempo a Dio... questo semplice tuo desiderio già ti avvicina a Dio!

Allora con questo semplice desiderio, mettiti di fronte a Lui: non ti preoccupare, Dio conosce il tuo cuore... Dio è più grande del tuo cuore!

Non lasciarti appesantire da alcuna paura: lasciati andare "come bimbo svezzato in braccio a sua madre", recita il salmo di questa liturgia.

Il vangelo di oggi ce lo ricorda: non scoraggiarti mai, insisti come quella cocciuta vedova. Sai perché? Il tuo custode, il tuo Dio, non si addormenta, non prende sonno, non si dimentica di te.

Sia questo il nostro programma settimanale: prenditi qualche minuto ogni giorno, fermandoti nella chiesa che vedi ogni giorno, in casa tua, mentre fai coda nel traffico cittadino o sul balcone di casa...
Fermati e lasciati amare nella preghiera, tranquillo...
Dio viene a te donarti gioia e pace!

 

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