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TESTO Commento su Luca 18,1-8

Omelie.org (bambini)  

XXIX Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (17/10/2010)

Vangelo: Lc 18,1-8 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, Gesù 1diceva loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: 2«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. 3In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. 4Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, 5dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”». 6E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. 7E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? 8Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

Avete capito proprio bene bambini!

Gesù ci dice oggi che "è necessario pregare sempre senza stancarsi mai".

Sottolineo due parole: necessario, ciò di cui abbiamo davvero bisogno, e sempre. Sempre vuol dire proprio sempre, cioè tutti i giorni, tutti i momenti.

Sento già le vostre voci che dicono: Ma non è possibile! Come faccio? Io devo andare a scuola, nel pomeriggio devo fare i compiti. Ho attività sportive, e voglio anche giocare, mi piace vedere la televisione. C'è poi la mamma che mi chiede di fare qualche piccolo servizio...
Insomma quello che dice Gesù è impossibile!

E invece vi dico che nulla di quello che chiede Gesù è impossibile, anzi se ce lo suggerisce, un bel motivo ci deve essere, perché il Signore ci vuole bene ed è un buon consigliere per la nostra vita.
Voglio raccontarvi una storia.

Un giovane una volta sentendo queste parole di Gesù, decide di provare a vedere se riusciva davvero a pregare sempre senza stancarsi mai.

Così si mette in cammino, come un pellegrino, come un viandante, come un giovane girovago che va per il mondo a piedi o quasi, con il suo zaino sulle spalle.

Questo giovane, di origine Russa, si mette in viaggio con l'essenziale: un po' di pane e il libro della Bibbia.

Camminando si accorge della bellezza della natura che lo circonda. Gli alberi, l'erba, gli uccelli, la terra, l'aria, la luce, tutto sembra un dono, tutto gli racconta l'amore di Dio.

Percepisce che la natura e sue creature a loro modo, per il fatto di esistere, con la loro vita, lodano il Signore pregano e cantano Dio e la sua gloria.

Si rende conto, che per pregare sempre senza stancarsi, deve trovare una preghiera facile da ricordare, ricca di contenuti, e breve in modo da ritmare il suo passo di viandante. Così gli vengono in mente le parole della invocazione del cieco Bartimeo che quando sente passare Gesù grida: "Gesù figlio di Davide, abbi pietà di me".

Incomincia a recitare anche lui queste parole: "Gesù figlio di Davide, abbi pietà di me!". Le ripete come un ritornello, pensando a ciò che dice, mettendoci tutto il suo cuore, stando unito al Signore.

Con questa bellissima frase, ritma il suo cammino, ritma i suoi giorni e le sue notti, e alla fine dopo tanto e tanto tempo, questa preghiera entrata così bene nella sua vita che, una notte, svegliandosi, si accorge che anche il suo cuore prega, cioè batte al ritmo di questa invocazione.

Insomma è riuscito, pregando ogni giorno, a far si che tutta la sua vita, mente volontà e cuore, diventi preghiera.

La preghiera non è più soltanto un attimo della sua giornata, ma lui, lui stesso è preghiera.
Bellissimo vero?

Che ne dite se anche io, tu, e tu, e noi tutti facessimo questa esperienza?

Proviamo bambini, ognuno di noi sceglie o si fa consigliare, una breve frase del vangelo, quella che ricorda meglio, quella che le piace di più e poi comincia a ripeterla più e più volte, proprio come ha fatto il giovane pellegrino russo.

È il modo per essere sempre uniti a Gesù, per dirgli che gli vogliamo bene, che siamo contenti e riconoscenti del suo amore per noi, per chiedergli aiuto...

La preghiera è come l'aria, l'acqua, il sole, la terra, senza questi elementi l'uomo non può vivere! La preghiera è necessaria, perché è vitale, cioè dona vita. Afferma sant'Agostino: "Signore ci hai fatti per te, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te!"

La preghiera nutre la nostra fede, la rafforza la sostiene, la rende sempre verde, e la fede esprime il nostro amore, la nostra fiducia nel Signore.
La preghiera è difficile?

Quando si comincia un'attività, tutto sembra tanto difficile. Pensate ad esempio a una attività sportiva, o artistica, o atletica. Però più ti alleni, più ti appassioni, più riesci a ottenere buoni risultati più sei contento e la gioia che provi, ti fa quasi dimenticare la fatica.

Coraggio allora! Facciamo in modo che il Signore possa trovare la nostra vita colma di fede!

Commento a cura di Sr. Piera Cori

 

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