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TESTO Tu precederai il Signore per preparare le sue vie

Charles Brethes

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Natività di S. Giovanni Battista (Messa del Giorno) (24/06/2002)

Vangelo: Lc 1,57-66.80 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 1,57-66.80

57Per Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. 58I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.

59Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccaria. 60Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». 61Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». 62Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. 63Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. 64All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. 65Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. 66Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.

80Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.

Parole d'accoglienza e presentazione del tema

Fratelli, oggi celebriamo la natività di san Giovanni Battista. La sua è stata una "vocazione" eccezionale. È stato scelto per una missione unica nella storia dell'umanità: quella di preparare gli uomini all'imminente venuta del messia, promesso da Dio. Gesù l'ha salutato come il più grande dei profeti.

Anche ogni cristiano ha una missione da compiere. In un mondo secolarizzato, qual è il nostro, egli ha il dovere di rivelare Cristo, di farlo conoscere non solo con la parola, ma soprattutto con il suo stile di vita; deve spingere gli uomini, suoi fratelli, ad andare a Cristo.

Prendiamo coscienza di questa missione, che tra tutte è la più nobile.

Preparazione penitenziale
1. Riflessione

- Siamo intimamente convinti che ogni cristiano ha, nella chiesa, le sue responsabilità, e che sottrarvisi significa venir meno ad uno dei più gravi doveri?

- Ricerchiamo il senso &ella nostra vocazione individuale, e siamo pronti, per corrispondervi, a rinunciare ai nostri interessi personali e a soffrire con abnegazione?

- Ci preoccupiamo di far scoprire ai nostri fratelli la presenza di Cristo, ma sempre in uno spirito di riserbo e di umiltà, per aprirli sempre più al Vangelo?

2. Invocazioni

- Signore, tu che susciti i profeti per portare agli uomini il tuo messaggio di salvezza, abbi pietà di noi.

- Cristo, mandato dal Padre per annunciare al mondo la Buona Novella, sorgente di pace e di gioia, abbi pietà di noi.

- Signore, che infondi nei testimoni del Vangelo la forza di soffrire e di morire per la Verità, abbi pietà di noi.

Prima lettura (Is 49,1-6): Il servo di Dio, luce delle nazioni

Questo brano di Isaia - il secondo "canto del servo" - sottolinea la missione profetica di colui che Dio ha scelto per portare il suo messa ggi6 agli uomini: farli passare dalle tenebre dell'errore alla luce della legge divina.

a. Nel pensiero di Isaia, la profezia riguarda in primo luogo il popolo d'Israele, scelto da Dio per essere luce tra le nazioni pagane; ma poi si rivolge soprattutto al futuro messia.

b. La liturgia applica oggi questo brano a Giovanni Battista, chiamato da Dio fin dal seno materno ad essere il precursore di Cristo.

c. Ognuno di noi ha una missione da compiere: rendere testimonianza alla verità, vale a dire a Cristo stesso. Siamo disposti a metterci al servizio di questo ideale, anche a prezzo di duri sacrifici? Dobbiamo persuaderci che ne vale la pena.

Salmo responsoriale (Sal 138): La divina predestinazione

Il salmo è stato scelto per la festa del Battista, perché parla della formazione del bambino nel grembo materno, capolavoro dell'onnipotenza di Dio. Come non lodarlo per le sue opere meravigliose?

Rit.: Dal grembo di mia madre tu mi hai chiamato.

Seconda lettura (At 13,22-26): Giovanni, precursore del messia

Paolo proclama che colui, di cui il Battista aveva annunciato la venuta imminente, è Cristo Gesù. Mantenendo la promessa fatta alla casa di David, egli è venuto a salvare Israele.

a. Questo discorso, fatto da Paolo ad Antiochia di Pisidia, riassume a grandi tratti le tappe della storia del popolo di Dio, il popolo d'Israele.

b. Giovanni si situa quasi cerniera tra l'Antico e il Nuovo Testamento: la venuta del Salvatore è imminente. Egli ha ricevuto la missione di mettere in allarme i Giudei e di invitarli e convincerli ad accoglierlo.

c. Cristo viene in ciascuno di noi. Ma la sua accoglienza nella nostra vita presuppone un totale cambiamento di sentimenti e di mentalità, un'autentica conversione.

Vangelo (Lc 1,57-66.80): ~I1 suo nome è Giovanni"

Elisabetta ha dato alla luce il bambino del miracolo. Otto giorni dopo, in conformità alla legge, sarà circonciso e gli sarà imposto il nome. Tra la meraviglia di tutti, suo padre Zaccaria lo chiama Giovanni, come l'angelo Gabriele aveva detto.

a. L'angelo Gabriele aveva annunciato a Zaccaria, sacerdote del Tempio, che sua moglie Elisabetta - novella Sara - avrebbe avuto la gioia di dare alla luce il precursore del Messia.

b. Il vangelo ci fa assistere alla scena della circoncisione e dell'imposizione del nome. Ancora giovanissimo, Giovanni si ritirerà nel deserto, per prepararsi alla sua missione.

c. Anche oggi, e fino alla fine dei tempi il Signore continuerà a "venire". Egli ha sempre bisogno di precursori, come Giovanni. Ciascuno di noi è chiamato ad esserlo. Saremo in grado di manifestare ai nostri fratelli la presenza di Cristo, e metterli sulla strada che conduce a lui?

Suggerimenti per l'omelia

Giovanni l'evangelista dice di Giovanni il Battista che egli era "una lampada che arde e risplende" (Gv 5,35). Non ci può essere definizione più bella per un testimone di Cristo. C'è in noi un po' dello spirito del Battista per aprire i cuori al Vangelo? Siamo anche noi "lampada che arde e risplende"?

- Ogni cristiano dev'essere un precursore del messia. É una missione che scaturisce dallo stesso battesimo. Anche se la nostra società fosse impregnata di vangelo, se il Crocifisso fosse al posto d'onore nelle famiglie, nelle scuole, nelle officine e negli uffici, e se ogni domenica tutte le chiese fossero piene, ci sarebbe ancora molto da fare. Le conquiste del regno di Dio non saranno mai finite.

Purtroppo viviamo invece in un mondo secolarizzato, in un clima di generale indifferenza e di ateismo pratico. Il compito della chiesa è immenso, e noi, suoi figli, non possiamo certo disinteressarci della sua opera apostolica.

- Come compiere la nostra missione? Come essere testimoni, precursori di Cristo?

Convertendoci noi, per primi. La parola è senza efficacia, rifiutata a priori, se non è il riflesso del modo di vivere.

Mettendoci umilmente in disparte, davanti a Cristo, sull'esempio di Giovanni, che non si stimava degno neppure di slacciargli i sandali.

Irradiando la gioia di essere cristiani, nonostante le difficoltà, le sconfitte, le persecuzioni. "Io crederò al vostro Cristo - diceva un ateo - quando vi vedrò respirare la gioia!".

Al Padre nostro

Il Signore ci ha formati nel grembo della madre e ha voluto farci suoi figli per mezzo del battesimo. Rivolgiamogli la nostra preghiera uniti a Gesù, suo Figlio prediletto.

Parole di congedo e di saluto

Sia nostro impegno, quali discepoli di Cristo, facilitare la sua venuta nel cuore di tutti coloro che incontriamo sul nostro cammino.

 

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