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TESTO Raccomandato!

padre Mimmo Castiglione

IX Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (25/02/2007)

Vangelo: Lc 7,1-10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, Gesù, 1quando ebbe terminato di rivolgere tutte le sue parole al popolo che stava in ascolto, entrò in Cafàrnao. 2Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l’aveva molto caro. 3Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. 4Costoro, giunti da Gesù, lo supplicavano con insistenza: «Egli merita che tu gli conceda quello che chiede – dicevano –, 5perché ama il nostro popolo ed è stato lui a costruirci la sinagoga». 6Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto distante dalla casa, quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: «Signore, non disturbarti! Io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto; 7per questo io stesso non mi sono ritenuto degno di venire da te; ma di’ una parola e il mio servo sarà guarito. 8Anch’io infatti sono nella condizione di subalterno e ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa». 9All’udire questo, Gesù lo ammirò e, volgendosi alla folla che lo seguiva, disse: «Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!». 10E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.

IX Domenica T. O. (Anno C)
Non sempre la raccomandazione è da biasimare.
Non sempre chi si raccomanda non vale!
Importante raccomandare chi merita.
Il centurione "raccomandato": unico caso nei vangeli
in cui Gesù ammiri qualcuno!

Tranne il grande elogio, è chiaro, che fa del Precursore.

Dio accetta di lasciarsi incontrare anche in spazi limitati. E da tutti!
Insieme agli altri però, senza privilegi o selezioni.
Soprattutto per mezzo della fede.
Dell'universalità della salvezza si tratta oggi.

Tema caro al nostro evangelista Luca.

Cafarnao, sulla riva del lago di Gennezareth.
Ivi si riscuotono le tasse e presidio romano.
Confine tra i territori di Erode Antipa ed Erode Filippo.
Figli di quello "grande", che aveva ricostruito il tempio
ed ordinato la "strage".
Che contraddizione!
Città amata dal Profeta di Nazareth.

Quante operazioni e grazia! Eppure ingrata.

Miracolo grande e vero? Quando il Signore suscita la fede.

Il Maestro, il pagano ammira! Umile e generoso non pieno di sé.
Lascia spazio a Dio e si ritiene indegno.
Soffre per la persona cara e non si chiude.

Invoca non gesti ma una parola. S'apre alla salvezza e crede.
Gesù accolto dai semplici, dagli umili e dai bisognosi.

Gesù deluso perché respinto dagli invidiosi.

Gesù insegna ed opera per strappare al male
ed innestare nei cuori il regno. Entra in Cafarnao.

Anziani accorrono (chissà se volentieri!). Intercedono per un pagano,

un centurione, forse romano, più probabilmente un ufficiale siro,
che comandava soldati a servizio di Erode Antipa,
tetrarca della Galilea e della Perea.
Un militare che amava il popolo rispettandone la fede,
contribuendo alla costruzione della sinagoga,
dove Gesù pronuncerà il discorso sul pane.
Il motivo di tanta premura e raccomandazione?
Guarirne il servo ammalato, prezioso e caro.

Il centurione non era andato a chiedere personalmente grazia dal Maestro,

e non per paura o per rivalità, piuttosto consapevole della sua indegnità,

per umiltà, nonostante fosse considerato meritevole.

E Gesù s'incammina, va da chiunque lo inviti.
Il militare che non si ritiene degno

evita che il Rabbino di Galilea entri nella sua casa contaminandosi.

E pronuncia tre "parole" che significano: autorità e prestigio.

Gesù ammira l'ufficiale per la sua fede. Il servo è guarito!

Anche Gesù buon centurione, che ama il suo popolo
e costruisce nei cuori la sinagoga del suo amore,
pronuncia tre parole e sarà obbedito.
Invita i discepoli ad andare ed essi vanno.
Chiama alcuni alla sua sequela ed essi obbediscono.
Esorta i suoi ad annunciare il regno ed a fare la memoria

ed essi eseguono.

Strano per un militare essere benvoluto dal popolo occupato.

Non doveva essergli riuscito facile accattivarsi tanta stima e simpatia.
Si tratta forse di un proselito giudeo
che poi entra nel mistero di Gesù divenendo cristiano?
Iniziato con le buone opere che gli avevano aperto il cuore

perviene alla fiducia nel Signore, che guarisce operando la salvezza.
Due ambascerie per intendere di chi si tratta.
Non se ne conosce il volto. Ne si parla del malato,
solo alla fine per informare che è salvato.
Gesù fa grazia a chi era considerato ultimo ed estraneo,
non perché era raccomandato o benefattore,

ma per la sua fede, e si stupisce.

PREGHIERA

Pietà Gesù, per la mia mancanza di fede e di umiltà.
Reputarmi meritevole di te mi rende indegno.
Pietà di me arrogante quando pretendo un tuo intervento.
Pietà per tutte le volte che con le mie offerte
ho creduto di comprarti la salvezza.

 

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