PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Amore e coraggio

mons. Antonio Riboldi

mons. Antonio Riboldi è uno dei tuoi autori preferiti di commenti al Vangelo?
Entrando in Qumran nella nuova modalità di accesso, potrai ritrovare più velocemente i suoi commenti e quelli degli altri tuoi autori preferiti!

XII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (23/06/2002)

Vangelo: Mt 10,26-33 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 10,26-33

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: 26Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. 27Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. 28E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo. 29Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. 30Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. 31Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!

32Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; 33chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli.

Non è possibile non respirare ancora oggi, come il tempo delle meraviglie che Dio compie nei suoi santi, non risentire "il profumo del cielo", che tutti credo abbiamo respirato a pieni polmoni la scorsa domenica, giorno della proclamazione di santità di Padre Pio.

Un evento di quelli che sembrano spazzare via di colpo le tante nubi che si addensano sulla nostra storia, fatta di male e di paura, e di conseguenza "riconciliare la nostra vita con il Cielo".

Per un giorno il mondo stette con il cuore aperto alla gioia: come a confermare che Dio ama infinitamente ognuno di noi e se ognuno di noi si lascia plasmare dal Suo Cuore, come fu al principio, quando con le sue mani ci plasmò, facendoci simili a Lui, tutti possiamo, ciascuno per la sua parte, godere la gioia della santità che ci è stata destinata.

Il S. Padre, che non finisce mai di stupirci, sembrava avere ritrovata tutta la giovinezza del suo spirito, nel vedere quella grande folla che si assiepava in Piazza S. Pietro per essere partecipe della gioia di avere come fratello un santo: un santo del nostro tempo: un santo che conobbe bene i tanti mali del cuore umano e li guariva con quel prezioso sacramento della misericordia, che è il sacramento della penitenza o confessione.

Sapeva Padre Pio "vedere" il cuore dell'uomo con lo sguardo di Dio e donava la gioia della resurrezione a vita nuova. Quanta gente ha saputo attirare quel confessionale di S. Giovanni Rotondo! Quanti oggi possono essere testimoni della misericordia del Padre! Erano tutti là domenica, in piazza a testimoniare questa resurrezione e dire grazie ad un padre che li aveva riportati alla vita.

Davanti a quella folla immensa, che sfidava il grande caldo per un tempo lungo, oltre che la fatica del viaggio, la sua gioia e meraviglia in una parola che oggi il Vangelo ci ripropone con forza: "Che coraggio!"

Tutti sappiamo quanta incomprensione ebbe dalla stessa Chiesa che arrivò a volte a impedirgli il ministero della riconciliazione. Credo che Padre Pio sofferse più per questo quasi "fermare la mano benedicente di Dio" che per le stesse stimmate che si portava addosso.

Queste semmai stavano a significare quanto è costato a Gesù volerci bene, ieri e oggi. Ma non c'è amore che non sia frutto di coraggio, fino al donare la vita, come fece il Figlio di Dio. E' proprio vero che il sacrificio che chiede tanto coraggio, è il fertile terreno per il bene.

Credo veramente che nella sua solitudine sofferente, Padre Pio abbia letto tante volte ciò che noi leggiamo oggi, a proposito del Profeta Geremia: "Sentivo le insinuazioni di molti: terrore all'intorno! Denunciatelo e lo denunceremo". Tutti i miei amici spiavano la mia caduta: "Forse si lascerà trarre in inganno, così noi prevarremo su di lui, ci prenderemo la nostra vendetta!"

Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso, per questo i miei persecutori cadranno e non potranno prevalere: saranno molto confusi perché non riusciranno, la loro vergogna sarà eterna e incancellabile...Cantate inni al Signore, lodate il Signore, perché ha liberato la vita del povero. (Ger.20,10-13).

Ho avuto la grazia di visitare la cella di Padre Pio e rimanervi tutto il tempo che volevo, per bontà dei Frati che mi ospitavano. Non solo, ma se ricordo bene ebbi anche il dono di riposare in una cella vicino Padre Pio non era ancora entrato nella gloria della santificazione; ma era in corso il processo per la beatificazione.

Era ancora il tempo in cui se da una parte, quella del popolo semplice che sa subito leggere i segni dei santi, Padre Pio era davvero un uomo che apparteneva ai miracoli di santità che Dio sa compiere quando trova pronti i suoi figli, dall'altra correvano nell'aria tanti dubbi su di lui come a cercare di capire ciò che solo lo Spirito sa e che a noi uomini, troppe volte miopi ai segni di Dio, riesce quasi una stonatura alla santità.

Ricordo che cercavo con gli occhi dell'anima ogni angolo di quella cella che era come raccontasse la vita del Santo. Se da una parte era come mi sentissi addosso la grande febbre del Santo, dovuta alle sue stigmate, dall'altra non riuscivo a staccare gli occhi dalle pareti come trasudassero sofferenze silenziose e mani trafitte benedicenti.

Quelle mani che si levavano sull'uomo per liberarlo dal peccato nella confessione mi sembravano sempre di più le mani di Gesù in croce che diceva: "Padre, perdona loro". Domenica quelle mani hanno conosciuto il trionfo della santità.

Ma bisognava essere veramente santi per sostenere tutte le sofferenze in un silenzio che sapeva tanto di dolcezza e di compassione. E la gente ha gioito nel vedere quelle mani ancora oggi stese sopra il mondo che ne ha bisogno, tanto bisogno.

E quella di Padre Pio è davvero la santità che ha saputo coniugare amore, coraggio e sofferenza. Come una risposta alle parole di Gesù che oggi per ben tre volte nel Vangelo ci invita a "non avere paura" degli uomini...non avere paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno il potere di uccidere l'anima.

Piuttosto quello che vi dico nelle tenebre, ditelo nella luce e ciò che ascoltate all'orecchio, predicatelo sui tetti. "Non abbiate paura, voi valete più di molti passeri", (Mt.10,26-33)

E' piena la storia di uomini, donne, giovani, a qualunque classe appartengono, che hanno fatto e fanno del loro amore a Dio l'atto di coraggio che a volte giunge al martirio... fino a "cantare la gioia di vedere i cieli aperti" nel momento in cui si toglieva loro la vita.

E' piena, se vogliamo la storia, di uomini, giovani che non hanno paura a donarsi totalmente e con infinita gioia al Signore, come se nulla avesse valore in confronto all'Amore del Padre, fino a chiudersi in monasteri, lasciando alle spalle il mondo che uccide troppe volte l'anima.

E ci sono tantissimi uomini, donne, giovani che vivono tra di noi e non hanno alcuna paura di testimoniare la loro fede, distaccandosi nettamente dalla mentalità del mondo che corrompe e ruba la bellezza del cuore che Dio dona nella santità. Tanti mi ammirano, dicono loro, per il coraggio avuto nella mia vita sacerdotale e vescovile; nel Belice prima e qui, denunciando i mali, senza badare a pericoli, sempre predicando la verità nella carità.

Ma non ho mai saputo staccare l'amore dal coraggio. Sono due assi che camminano nella stessa direzione: l'amore a Dio e il bene dell'uomo.

C'è però ancora troppa gente che ha paura di mostrare la sua fede per non essere criticato. Non si accorgono che il mondo ha i suoi "santi" che sono quanti si piegano a tutto ciò che uccide l'anima, perdendo dignità, bellezza di spirito.

Domenica nel mondo, credo, tutti quegli uomini, donne, giovani, che non temono di servire Cristo in santità, abbiano trovato con Padre Pio il coraggio di arrivare fino in fondo ai loro propositi. E credo che tanti che forse hanno dentro l'anima il buio dello smarrimento, si siano fatti riempire il cuore della luce di Piazza S. Pietro.

Aveva proprio ragione Padre Pio quando affermava: "Farò tanto chiasso da morto"... E' 1a sinfonia dei santi che inonda il mondo. Ben venga e resti tra noi.

 

Ricerca avanzata  (53953 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: