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TESTO Mt 10,26-33

padre Paul Devreux

XII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (23/06/2002)

Vangelo: Mt 10,26-33 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: 26Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. 27Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. 28E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo. 29Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. 30Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. 31Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!

32Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; 33chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli.

Nel Vangelo di questa Domenica, per tre volte, Gesù c'invita a non aver paura.

E' importante renderci conto di quanto le paure condizionano la nostra vita e le nostre scelte.

Dio mi vuole bene, sono una sua creatura. Perché m'invita a temerlo, se è vero che mi vuol bene?".

Se Gesù dice queste cose, un motivo ci deve essere. Probabilmente lo dice perché si rende conto che vivo sotto la schiavitù della paura della morte, vale a dire di tutto ciò che in qualche modo può nuocere alla mia vita, e mi vuole aiutare.

La paura è un freno salutare, in tante situazioni, ma se diventa il motore della mia vita, non vivo più.

L'opposto della paura è la fiducia. E' difficile dare fiducia alle nostre sicurezze (parenti, amici, cose, salute.) perché l'esperienza c'insegna che in un attimo possono svanire. Per ciò vivo l'insicurezza e le paure prendono il sopravvento nelle mi decisioni. La conseguenza è che non posso più fare il bene che desidero fare, perché devo pensare a difendermi.

Gesù m'invita a temere Dio, che mi vuole bene, guardando a lui, cercando di dipendere il più possibile da lui, per non dipendere da ciò che mi trasmette insicurezza.

Primo segno che sto riuscendo a temere Dio più degli uomini, è che ne parlo. Se non ne parlo significa che l'amor proprio, ovvero la paura, mi domina.

Signore liberami dal dominio della paura. Donami di vedere sempre meglio la tua presenza in questo mondo.

 

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