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TESTO Casa di preghiera

don Romeo Maggioni  

XIII domenica dopo Pentecoste (Anno C) (22/08/2010)

Vangelo: Mt 21,10-16 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 21,10-16

10Mentre egli entrava in Gerusalemme, tutta la città fu presa da agitazione e diceva: «Chi è costui?». 11E la folla rispondeva: «Questi è il profeta Gesù, da Nàzaret di Galilea».

12Gesù entrò nel tempio e scacciò tutti quelli che nel tempio vendevano e compravano; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe 13e disse loro: «Sta scritto:

La mia casa sarà chiamata casa di preghiera.

Voi invece ne fate un covo di ladri».

14Gli si avvicinarono nel tempio ciechi e storpi, ed egli li guarì. 15Ma i capi dei sacerdoti e gli scribi, vedendo le meraviglie che aveva fatto e i fanciulli che acclamavano nel tempio: «Osanna al figlio di Davide!», si sdegnarono, 16e gli dissero: «Non senti quello che dicono costoro?». Gesù rispose loro: «Sì! Non avete mai letto:

Dalla bocca di bambini e di lattanti

hai tratto per te una lode?».

Il tempio di Gerusalemme, cuore di tutta la pietà di Israele fu distrutto da Nabucodonosor nel 586 a.C. Al ritorno da Babilonia, nel 520, si ricostruì un tempio più modesto. Erode, nel 20 a.C. lo ristrutturò facendone un monumento grandioso. Nel 70 d.C. venne distrutto dai Romani, e "non ne rimase pietra su pietra" (Mt 24,2).

E' questo il tempio frequentato da Gesù, dove è ambientato l'episodio del vangelo di oggi. Gesù purifica il tempio perché lo vuole "casa di preghiera, non covo di ladri".

Ci richiama immediatamente il rispetto che anche noi dobbiamo avere per la casa di Dio, la nostra chiesa parrocchiale; e, più largamente, l'amore alla Chiesa, Corpo di Cristo di cui noi siamo membra, autentico luogo dell'incontro degli uomini di oggi con Dio.

1) LA CASA DI DIO

Già nel cammino del deserto Mosè aveva costruito "la tenda del convegno": lì si recava a colloquio con Dio che scendeva in forma di nube. "Quando Mosè usciva per recarsi alla tenda, tutto il popolo si alzava in piedi, stando ciascuno all'ingresso della sua tenda.. Il Signore parlava con Mosè faccia a faccia" (Es 33,7-11). Dio in mezzo è al suo popolo dove dà appuntamento con tutta la comunità prostrata in adorazione. Quella tenda divenne con Salomone il primo tempio in Gerusalemme, luogo dove il Signore "ascolta e perdona" (1Re 8,30). Isaia, Ezechiele.. vi hanno avuto le più alte esperienze mistiche e la loro missione. Per questo al ritorno dei profughi di Babilonia la prima preoccupazione è la ricostruzione del tempio e il ripristino del culto. Il tempio sarà d'ora in avanti il segno dell'unità religiosa attorno al quale ci si raccoglie a celebrare le feste principali e rinnovare l'alleanza.

Gesù frequentò molto il tempio, fin dall'adolescienza quando "seduto in mezzo ai maestri li ascoltava e li interrogava" (Lc 2,46). Vi predicò spesso "sotto il portico di Salomone" ( ) e vi compi molti miracoli: "Gli si avvicinarono nel tempio ciechi e storpi, ed egli li guarì". Annuncio della parola e gesti di salvezza. La comunità primitiva si raccoglieva ancora nel tempio: "Ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio" (At 2,46); e "Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera delle tre del pomeriggio" (At 3,1). Luogo di preghiera, non da profanare: "Scacciò tutti quelli che nel tempio vendevano e compravano. E disse loro: La mia casa sarà chiamata casa di preghiera. Voi invece ne fate un covo di ladri". "E non permetteva che si trasportassero cose attraverso il tempio" (Mc 11,16).

Da qui il rispetto e il buon uso della nostra chiesa. "La mia casa è casa di preghiera". Nel silenzio d'una chiesa ben tenuta quanto fa piacere al Signore ricevere qualche visita adorante, lui che è proprio presente per questo colloquio personale con chi lo cerca con cuore umile! E poi l'appuntamento festivo della messa: non in ritardo quasi che la Parola di Dio non ci interessi; non per un precetto (!) con la presunzione di fare già troppo per Dio col pagare il dazio di una loro distratta presenza, soprattutto veloce. Con senso del pudore, non come se si stesse in spiaggia. L'amore anche al decoro col prestare qualche semplice servizio, e sentire - senza tanti inutili pretesti - che la chiesa sta in piedi solo col contributo di tutti; e ha le sue spese!

2) LA CHIESA DI CRISTO

Un giorno Gesù rispose alla Samaritana che chiedeva quale fosse il tempio giusto, se quello di Gerusalemme o quello del Garizim: "Viene l'ora - ed è questa - in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità" (Gv 4,23). Da che il Verbo si fece carne, è la Persona di Gesù il tempio definitivo dove incontrare Dio: "Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere. Egli parlava del tempio del suo corpo" (Gv 2,19.21). "Uno solo, infatti, è Dio e uno solo anche il mediatore fra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù" (1Tm 2,5). Gli dice Filippo: "Signore, mostraci il Padre. Gli rispose Gesù: Chi ha visto me ha visto il Padre. Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me?" (Gv 14,8-10). "Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" ‘Gv 14,6).

Ma Cristo si estende nella Chiesa, suo Corpo; e ciascuno è pietra viva di quel definitivo edificio che prolunga nel tempo la presenza e l'azione di Cristo. "Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi. Santo è il tempio di Dio che siete voi" (1Cor 3,16.17). "Avvicinandovi a lui, pietra viva.. quali pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale" (1Pt 2,4-5). E Paolo: "In lui ogni costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito" (Ef 2,21). Da qui tutta la missione della Chiesa e di ogni credente a divenire "testimoni fino ai confini della terra" (At 1,8).

Da qui l'amore alla Chiesa. Diceva san Cipriano: "Non può avere Dio per Padre chi non ha la Chiesa per madre". Sentirla come madre che ci ha generati alla fede, e ce la mantiene limpida - pur in mezzo alla ‘dittatura del relativismo' - per quel grande carisma che è il magistero apostolico. Studiare la storia della Chiesa, fatta di santi e di grandi spiriti, per infiammarci della fierezza di potervi appartenere. Difendere la Chiesa, oggi emarginata e spesso calunniata, pur dentro alla "dittatura del relativismo". Di fronte alle persecuzioni saper alzare la voce in difesa della libertà religiosa in ogni nazione. Infine aiutare le missioni: è il modo di dare il proprio contributo al far correre il vangelo nel mondo!

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"La Macedonia e l'Acaia hanno voluto realizzare una forma di comunione con i poveri tra i santi" (Epist.). E' un modo di vivere quella comunione tra i cristiani che già aveva spinto la comunità primitiva ad avere "ogni cosa in comune, vendendo le loro proprietà e sostanze e dividendole con tutti, secondo il bisogno di ognuno" (At 2,44-45). Già san Paolo diceva che la prima carità è per i nostri. E comunque.. quante supplenze ancora oggi la Chiesa deve fare per essere a fianco delle nuove povertà!

 

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