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TESTO Rubare il Regno...

don Luciano Sanvito

XXXIV Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) - Cristo Re

Vangelo: Lc 23,35-43 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 23,35-43

In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] 35il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». 36Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto 37e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». 38Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».

39Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». 40L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? 41Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». 42E disse: «Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno». 43Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

Il buon ladrone ci invita ed esorta a rubare il Regno, a strapparlo a questa vita che vuole con la tenebra e le ombre di morte essere regina su di noi.

Ma noi, come il buon ladrone, dobbiamo cogliere l'occasione di strappare il Regno, di rubarlo e portarlo via proprio da quella situazione che sembrava vincere sulla realtà del Regno di Dio: la morte.

E proprio l'occasione della morte ci aiuta e favorisce l'occasione propizia per cogliere l'opportunità di rubare alla morte la realtà più preziosa in quel momento: il Regno di Dio.

Il buon ladrone, di nuovo ci invita e ci invoglia a questo progetto ardito e astuto, fatto di quell'intuizione che solo nel momento cruciale uno può partorire: quello della scelta per la vita...e per di più, eterna.

Quel Paradiso promesso diventa realtà solo alla condizione di stare in croce. Senza questa esperienza ogni paradiso è artificiale, proprio come una droga: bello, ma non vero.

Solo l'esperienza cruciale, ci dice il buon ladrone, ci permette di accedere al regno, di regnare con il Re dei Re, di avere in dono quello che con fatica uno ha cercato per anni e anni, e ora ottiene in un secondo: il riconoscere il Re, e in Lui il Regno.

Basta uno sguardo per avere il Paradiso: ma lo sguardo deve essere ficcato e ben fisso, come i chiodi della croce, nello sguardo del Cristo.

RUBARE IL REGNO E' COSA DI UN ATTIMO:E' DONO DELLA GRAZIA

 

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