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TESTO Trasfigurazione

don Roberto Seregni  

Trasfigurazione del Signore (Anno C) (06/08/2010)

Vangelo: Lc 9,28-36 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 9,28-36

28Circa otto giorni dopo questi discorsi, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. 29Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. 30Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, 31apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. 32Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. 33Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quello che diceva. 34Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. 35E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». 36Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

La scorsa settimana alcuni amici hanno risposto al "Vangelo via mail" direttamente dalla spiaggia, con l'iphone o qualche novità tecnologica del genere. E' vero: il tempo delle vacanze può essere per noi, discepoli del Rabbì di Nazareth, una possibilità per ricercare nuovi tempi dello Spirito, per dedicarci a qualche lettura formativa, per tentare di fare il punto della propria vita credenti. Una spiaggia silenziosa alle prime luci dell'alba, una vetta solitaria che ti lancia verso il cielo, la dolcezza delle colline umbre, possono essere luoghi privilegiati per lasciare che la Parola ci raggiunga. Ci colpisca. Ci cambi il cuore. Così è successo a Pietro, Giacomo e Giovanni.

Gesù sale sul Tabor e i tre discepoli gli vanno dietro. Non lo capiscono fino in fondo, ma si fidano. Non riescono ancora a capire il mistero di quel Rabbì che parla apertamente della sua passione e morte, ma seguono il suo cammino.

In silenzio. Testa bassa. Uno dietro all'altro. Si sale. Il fiatone batte il ritmo della confusione.

E poi accade. Un fruscio. Una bagliore. Gesù è trasfigurato davanti ai loro occhi. Mosè ed Elia conversano con Lui e i discepoli fanno l'esperienza della gloria e della bellezza di Gesù. Pietro è talmente fuori di sé che propone un soggiorno residenziale...

Povero Pietro, ancora non sa che il maestro lo porterà su un cammino lungo e faticoso, che dovrà fare i conti con la povertà che lo abita e masticare la rabbia della sua piccolezza. Quella luce stupenda non basterà a dissipare le tenebre e le ombre delle sue paure. Pietro tradirà, dirà di non conoscere Gesù, piangerà lacrime amare, ma troverà dentro di sé il coraggio di lasciarsi amare, di rialzarsi, di ripartire.

No, la luce del Tabor, non è spenta. E' rimasta lì, stupenda e nascosta, nel cuore del focoso Pietro.

Ai discepoli confusi è concesso un anticipo della gloria: ecco chi è il messia che seguono, ecco qual è la destinazione della Sua - e loro - avventura.

Croce e gloria sono i due lati del mistero di Gesù, sono il vertice della Sua rivelazione. La Trasfigurazione svela che l'una sta dentro l'altra e anticipa quale sarà l'esito del cammino di Gesù.

Ai discepoli di allora e di oggi è indicata una via: ascoltatelo.

La voce del Padre non chiede gesti eroici o sacrifici inauditi, non annuncia catastrofi per gli infedeli e paradisi scintillanti per pochi eletti.

Il Padre dice ai discepoli di ascoltare il Figlio, questo è il suo desiderio, questo è il principio della nostra trasfigurazione: "Ascoltatelo!"

Coraggio, cari amici, tra ombrelloni, rifugi alpini o città deserte, oggi la liturgia ci richiama al primato dell'ascolto e alla possibilità di vivere una nuova trasfigurazione nella nostra vita. Mettiamo nelle Sue mani le nostre fatiche e le ombre che ci inquietano, consegnamo a Lui tutte le preoccupazioni e le ansie che appesantiscono il cuore. Saliamo al Tabor, con Lui. La luce della sua bellezza non ci lascerà mai soli.

don Robi

robertoseregni@libero.it

N.B. Per gli amici appassionati di montagne e di camminate, ricordo l'appuntamento del 7 agosto con la festa di San Gaetano in Trivigno. Partenza dalla Piazza San Martino di Tirano alle 6.45 e celebrazione della Santa Messa in Trivigno alle ore 10.30. Segue pranzo... Se vuoi saperne di più scrivimi!

 

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