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TESTO Vista l'alba, la notte non fa più paura

Il pane della domenica  

Trasfigurazione del Signore (Anno C) (06/08/2010)

Vangelo: Lc 9,28-36 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 9,28-36

28Circa otto giorni dopo questi discorsi, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. 29Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. 30Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, 31apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. 32Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. 33Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quello che diceva. 34Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. 35E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». 36Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

Questi è il Figlio mio prediletto.

Gli eventi che hanno segnato la storia di quest'ultimo decennio sono davvero di portata straordinaria, forse epocale. Chiamati a vivere sulla frontiera di due secoli e sul crinale di due millenni che si passano il testimone, abbiamo tutti respirato l'atmosfera della eccezionalità con accenti di spettacolarità dovuta alla pervasiva diffusione mediatica. Il confine tra virtuale e reale appare sempre più incerto. Questo clima ci raggiunge nella vita delle nostre comunità. Gli stessi appuntamenti ecclesiali sentiti e promossi per la carica di entusiasmo e passione che suscitano, rischiano di trascurare il valore della quotidianità. In passato erano i monaci, i religiosi ed i cristiani più devoti accusati di fuga dal mondo, oggi sono le persone stressate nella corsa quotidiana tra casa, scuola e lavoro a desiderare l'evasione cercando rifugio altrove.

Anche la vita dietro al rabbi di Nazaret, senza una sua scuola come gli altri maestri, dopo i primi entusiasmi era diventata esigente ed impegnativa. Il continuo camminare per le strade polverose, il lungo sostare nelle piazze assediati dalle folle, i rischi corsi nell'incontrare i lebbrosi, sfidando la legge ed il contagio, aveva spento nel cuore degli apostoli l'illusione di un legittimo successo, dopo tanti sacrifici. In questo laboratorio di umanità autentica anche se debole e spesso abbandonata, i discepoli vengono preavvisati che proprio per essa come per tutta l'umanità il maestro dovrà dare la vita a Gerusalemme. Era davvero tutta in salita e difficile da capire il programma finale del viaggio intrapreso con Gesù, non li convinceva del tutto la sua parola: "chi vorrà salvare la propria vita la perderà, ma chi perderà la propria vita a causa del vangelo la salverà" (Mc 8,35).

A questo punto c'era bisogno di una rassicurazione, di una forte conferma. In qualche maniera Gesù ripropone a tre suoi discepoli, Pietro, Giacomo e Giovanni, l'esperienza del suo battesimo dopo la prova delle tentazioni, dove viene riconosciuto dal Padre come il Figlio amato e confermato nella sua missione.

Al termine della salita "Gesù si trasfigura davanti ai loro occhi e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime e apparve loro Elia con Mosè" (Mc 9,2-3).

È un istante di beatitudine, di rapimento gioioso, di luminosità avvolgente che riempie di felicità tutta una vita.

Un'esperienza così esaltante che fa dire a Pietro prima non voleva andare a Gerusalemme per paura: "Maestro, è bello per noi stare qui" (Mc 9,5).

Che non si trattasse di un sogno o peggio di un'illusione come al battesimo nel Giordano, è la voce del Padre a confermarlo: "Questi è il mio Figlio prediletto, ascoltatelo" (Mc 9,7).

D'ora in poi vale la pena camminare con uno mite ed umile di cuore che va a donare la vita sulla croce per attrarre tutti a sé, nell'abbraccio del Padre.

Nell'epifania gloriosa del Messia nascosto, con la Trasfigurazione, non viene meno il tema dominante del vangelo. Questa scena di gloria per quanto passeggera manifesta chiaramente colui che deve conoscere per un certo tempo l'abbassamento del servo sofferente.

Lo splendore della Trasfigurazione immette anche oggi nella nostra esistenza talvolta opaca e rassegnata, la trasparenza divina di uno sguardo d'amore e di speranza su noi stessi e le persone che incontriamo, energia trasformante della grazia che rinnova il nostro cuore e rianima la volontà per trasformare le piccole scintille di bontà attorno e dentro di noi in fuochi accesi per tutti.

Il mistero della Trasfigurazione viene a dirci che quando hai visto l'alba puoi affrontare il buio di altre notti. Ce lo ricorda San Pietro dopo aver fatto tesoro dell'esperienza del Tabor e della Pasqua con la sua prima lettera, diventata fonte ispiratrice del recente Convegno ecclesiale di Verona. "Sappiate essere come lampada che brilla in un luogo oscuro, finché non spunti il giorno e la stella del mattino si levi nei vostri cuori" (1Pt 1,19).

Con il linguaggio evocativo della poesia e l'occhio contemplativo del credente, così appare l'attesa dell'alba ad un prete in preghiera con la sua comunità nel cuore:

Verrà un'alba,

in cui una vita travagliata e rifiutata, disprezzata e calunniata,
invece di indurire il cuore si abbandoni alla provvidenza.
Verrà un alba,
In cui siano l'umiltà e la mitezza ad accogliere
E la semplicità a rassicurare.
Verrà un alba,

in cui come il sole posa sulla montagna e la montagna sul mare,
la pace si posi sul cuore e gli occhi sulla speranza.

(Luigi Verde)

D'ora in poi la storia orientata verso traguardi di civiltà, non vive solo di lotte sofferte e spesso cruente dovute al mistero del male, ma soprattutto di una trasfigurazione ed epifania continue, perché la "gloria del Padre brilla sul volto dei suoi figli" (Sal 96).

Commento di don Giuseppe Masiero

tratto da "Il pane della Domenica. Meditazioni sui vangeli festivi" Anno C
Ave, Roma 2009

 

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