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TESTO Spirito della Metamorfosi

don Luciano Sanvito

XVII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (25/07/2010)

Vangelo: Lc 11,1-13 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 11,1-13

1Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». 2Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:

Padre,

sia santificato il tuo nome,

venga il tuo regno;

3dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,

4e perdona a noi i nostri peccati,

anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,

e non abbandonarci alla tentazione».

5Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, 6perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, 7e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, 8vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.

9Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. 10Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. 11Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? 12O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? 13Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

* Il primo cambiamento, che in effetti è uno sconvolgimento e una rivoluzione nel modo di pregare, il "Padre Nostro" lo opera con quel: "...sia...". Non più io che cerco di fare, ma che SIA fatta, che avvenga, che venga a me, la volontà di Dio. Non più io che prego, ma la preghiera che si fa in me, che avviene, entra nella comunità.

Forse non l'abbiamo ancora capito questo punto di vista sconvolgente.

Quel "sia"...che è il "fiat", che è il "così sia", l' "Amen" di fronte a ciò che avviene di prodigioso nella preghiera: quello che avviene lì, "SIA"!

* Ma la metamorfosi della preghiera del "Padre nostro" non va solo nel modo e nell'orientamento, che già è ecclatante rivoluzione del pregare, ma va oltre, nella sostanza della preghiera stessa: quello che è pregato e su cui si prega, si trasforma, ad opera sempre sopratutto dello Spirito.

Ecco che allora, se c'è uno scorpione velenoso e una serpe sul nostro cammino, pregandoci su, essi si trasformano in uovo e in pane. Agli occhi umani, senza quella preghiera, restano tali e quali; ma agli occhi spirituali della preghiera nello Spirito, essi si trasformano e diventano cibo e sostegno e non più pericolo nel cammino. Come a dire che i nostri problemi, pregati così, diventano le nostre risorse e le nostre possibilità.

C'è un detto che dice: l'ape trasforma in miele anche il veleno, e la vipera trasforma in veleno anche il miele. Così noi, quando preghiamo o non preghiamo il Padre con questa preghiera: la metamorfosi salvifica sul nostro cammino avviene solo quando, contemplando le meraviglie operate dal Padre Nostro, noi gli diciamo: "...sia così...": SIA FATTO!...

 

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