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TESTO Commento su Giovanni 6,41-51

padre Paul Devreux

XIX Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (10/08/2003)

Vangelo: Gv 6,41-51 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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41Allora i Giudei si misero a mormorare contro di lui perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». 42E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?».

43Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. 44Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. 45Sta scritto nei profeti: E tutti saranno istruiti da Dio. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. 46Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. 47In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.

48Io sono il pane della vita. 49I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; 50questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. 51Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

Domenica scorsa abbiamo visto che il Pane del Cielo è tutto ciò che nutre la mia vita, se lo riconosco come dono di Dio. Questo è vantaggioso, perché se tutto è dono di Dio, quando un dono viene meno, il Signore può sempre rilanciare la mia vita con un nuovo dono, con una nuova vocazione ad amare, che ridà senso alla mia vita.

Oggi vediamo che Gesù insiste dicendo: "Io sono il Pane disceso dal Cielo".In effetti Gesù è la nuova manna, perché per la prima volta nella storia dell'umanità, qualcuno viene a parlarci di Dio. Noi a Dio non possiamo arrivarci; possiamo solo intuire la sua esistenza, sognarla, e cercare di immaginare com'è e come la pensa.

Possiamo anche immaginarcelo ascoltando i profeti, perché tramite loro Dio si è già rivelato in parte, parlando più volte. Con Gesù riceviamo molto di più, perché nessuno ha visto il Padre se non lui, che viene dal Padre. Perciò ascoltando e contemplando Gesù, noi riceviamo il volto che Dio vuole rivelarci di se.

Gesù viene a donarci tutto se stesso rivelandoci un Dio buono e disponibile, cercando così di smontare quell'immagine di un Dio giudice, cattivo, aendicatore e distratto, che serpeggia nella mente del credente e che il non credente, perciò, rifiuta.

In oltre Gesù è il primo che parla chiaramente della prospettiva della vita eterna per tutti i credenti. Anche in questo è una manna, perché anche se l'uomo ha in se il desiderio dell'immortalità, senza Gesù, morto e risorto, era difficile provare a crederci. Oggi, grazie a lui, sappiamo che la nostra meta non è la morte, ma l'eterna contemplazione di Dio, che è qualche cosa di talmente bello che ha la capacità di fermare il tempo e di renderlo eterno, un po' come fu per i discepoli sul monte della trasfigurazione.Anche noi, contemplando Gesù, possiamo già avere uno squarcio di vita eterna, e vivendo in comunione con lui entriamo già nella vita eterna.

Concludiamo domandandoci cosa c'è di nuovo oggi? Cosa può rompere la monotonia del quotidiano che non sia una disgrazia? Gesù, pane di vita eterna, che viene a nutrire la nostra vita con la sua presenza: contempliamolo.

 

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