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TESTO Discepoli nudi

don Roberto Seregni  

XIV Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (04/07/2010)

Vangelo: Lc 10,1-12 .17-20 (forma breve: Lc 10,1-9) Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 10,1-12.17-20

In quel tempo, 1il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. 2Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! 3Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; 4non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. 5In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. 6Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. 7Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. 8Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, 9guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. 10Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: 11“Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. 12Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città.

17I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». 18Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. 19Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. 20Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».

Forma breve (Lc 10,1-9):

In quel tempo, 1il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. 2Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! 3Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; 4non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. 5In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. 6Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. 7Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. 8Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, 9guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

Gesù vuole discepoli nudi. Li invia senza nulla, spogli di ogni sicurezza materiale. La forza dei discepoli del Rabbì Nazareth non sta nell'organizzazione o nei mezzi impiegati, ma in quell'uragano di passione che riempie la loro vita. Questo basta.

Non hanno né borsa, né sandali, né pane, ma il cuore è incandescente di quella Parola che ha sovvertito tutti i criteri di misura e di ricchezza. Non conta la forza, il potere, le ricchezze; ma la semplicità, il servizio, la leggerezza.

Non hanno nulla, sono uomini nudi, spogliati, alleggeriti, semplificati, inviati come agnelli tra i lupi. La fiducia è tutta nel Padre. I settantadue lo sanno, non sarà una sorpresa. Si preparano a farsi sbranare. Non avranno consensi oceanici. Nessuno preparerà tappeti rossi e lanci di petali. Né per loro, né per Gesù.

Sono mandati a due a due. La missione parte dalla fraternità, dall'annuncio vitale ed epidermico che il Regno annunciato dal Figlio è quello del Padre. Non c'è un re, un faraone, un dittatore. Il Regno è quello del Padre. Una casa per i fratelli. Si parte a due a due.

Sono pronti al contagio. Sono pronti ad annunciare pace, a seminare speranza. Sono pronti a preparare la strada al Signore.

Hanno fretta i discepoli, nel cuore c'è l'urgenza dell'annuncio. Non c'è tempo da perdere. Non c'è nulla che possa slegare il cuore dalla priorità del Vangelo.

Questi settantadue sono i pionieri di un popolo immenso di appassionati del Regno. Ufficio, casa, università, palestra, treno, bar sono i luoghi della missione in cui prosegue l'invio del maestro. Non è roba solo da preti, suore o monaci. E' la missione dei battezzati, del popolo di Dio chiamato a contagiare di passione, a far sorgere domande, a mettere in discussione logiche di potere, a ribaltare gerarchie sterili.

Ecco, cari amici, tra ombrelloni o rifugi alpini, tra ufficio o fabbrica, a questo siamo chiamati. Il Signore ci invia. Invochiamo lo Spirito e lasciamo che la Sua Parola renda incandescente la nostra vita!

Buona settimana
don Roberto

 

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