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TESTO La nuova ed eterna alleanza

don Romeo Maggioni  

VI domenica dopo Pentecoste (Anno C) (04/07/2010)

Vangelo: Gv 19,30-35 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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30Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.

31Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. 32Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. 33Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, 34ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. 35Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate.

Prosegue il cammino della Bibbia: dopo la fede esemplare di Abramo, Dio chiama il suo popolo ad una alleanza per il tramite di Mosè sul monte Sinai.

Ma una alleanza fallita per inadempienza del popolo. Si promette allora una nuova alleanza, più interiore e universale, che alla fine realizzerà Dio stesso nel sangue del suo Figlio Unigenito sparso sulla croce per la redenzione di tutti gli uomini.

Merita di conoscere bene quella prima alleanza e, sulla scorta delle promesse profetiche, capire e accogliere la nuova e definitiva alleanza che questa celebrazione eucaristica rende presente, "facendo memoria di lui".

1) L'ANTICA ALLEANZA

Dio aveva liberato il suo popolo dalla schiavitù dell'Egitto per portarlo al Sinai e sancire con lui una alleanza che lo legasse definitivamente in una fedeltà al Dio che salva. Tre sono gli elementi che costituiscono questo patto: le Dieci Parole come carta da osservare; il rito dell'aspersione del sangue come gesto sacrale; il banchetto dei settanta anziani con Dio come memoriale, da rinnovare ad ogni pasqua. Mosè dichiarerà: "Ecco il sangue dell'alleanza che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole!". Il sangue è il segno della vita; la comunanza del sangue esprime un legame di vita comune: "Sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo" (Epist.).

Il popolo aveva ben detto: "Tutti i comandamenti che il Signore ha dato, noi li eseguiremo!" (Lett.). Ma fu un gran fallimento: "Poiché essi non rimasero fedeli alla mia alleanza, anch'io non ebbi più cura di loro, dice il Signore" (Epist.). E' una storia di tradimenti, di infedeltà ai Comandamenti, di assimilazione della mentalità dei popoli pagani.. che portò a nuova schiavitù quel popolo che Dio aveva sognato di fare una sua "proprietà particolare tra tutti i popoli: voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa " (Es 19,5-6). La deportazione a Babilonia ne fu il segno vistoso.

Ma Dio non si scoraggia. Qualcuno ha scritto che la Bibbia è la storia di un Dio che continuamente ricostruisce ciò che l'uomo distrugge! Ed ecco l'annuncio di una nuova alleanza: "Ecco, vengono giorni, dice il Signore, quando io concluderò un'alleanza nuova con la casa d'Israele e con la casa di Giuda". Alleanza d'una qualità nuova, "tanto più eccellente quanto migliore, perché è fondata su migliori promesse" (Epist.). Una alleanza dove prevale più ancora l'iniziativa di Dio e la sua forza di attrazione: "Io perdonerò le loro iniquità e non mi ricorderò più dei loro peccati. Porrò le mie leggi nella loro mente e le imprimerò nei loro cuori" (Epist.). In Ezechiele si dirà: "Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne" (36,26).

2) LA NUOVA ALLEANZA

"Gesù disse: E' compiuto!". La sua missione è stata la riconciliazione e una nuova alleanza tra la nostra umanità e quel Dio che in Gesù ha portato a termine il suo progetto, nonostante la resistenza dell'uomo. Il sì dell'uomo Gesù al Getsemani esprime tutta l'accoglienza umana del dono di comunione che il Padre ha offerto col "consegnare il proprio Figlio per tutti noi" (Rm 8,32). Il sacrificio cruento della croce dice, col linguaggio del sangue, la totale disponibilità di Dio a un legame profondo di vita che porta a compimento quella "consanguineità" con noi uomini già iniziata con l'Incarnazione. "Uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua". "Questo è il mio sangue dell'alleanza, che è versato per molti per il perdono dei peccati" (Mt 26,28).

Quel dono di Sé Gesù l'ha voluto perpetuare in un segno - l'Eucaristia - per dilatare a tutti e far crescere l'alleanza: "Nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e disse: Questo è il mio corpo che è per voi: fate questo in memoria di me. Allo stesso modo, prese anche il calice, dicendo: Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me" (1Cor 11,24-25). La messa è il sacrificio della nuova ed eterna alleanza, memoriale della morte e della risurrezione di Cristo, che celebriamo nell'attesa della sua venuta. "E a noi che ci nutriamo del corpo e del sangue del tuo Figlio, dona la pienezza dello Spirito Santo perché diventiamo, in Cristo, un solo corpo e un solo spirito" (Canone III).

Sangue e acqua usciti dal costato squarciato di Cristo sono il simbolo dei sacramenti - così interpretano i Padri della Chiesa. Dell'acqua Gesù parlò come "dello Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui" (Gv 7,39). E' quello Spirito nuovo promesso da Ezechiele come caratteristica della Nuova Alleanza. E' lo Spirito la nuova legge del cristiano (cf. Rm 8,1) e la sua forza trasformante: "Quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio" (Rm 8,14). La ferita del peccato ha reso impossibile all'uomo capire e vivere la comunione con Dio. Dice san Paolo: "In me c'è il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo" (Rm 7,18). "Se vivete secondo la carne, morirete. Se, invece, mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete" (Rm 8,13). L'elemento decisivo della nuova alleanza è lo Spirito Santo, per questo è "più eccellente quanto migliore" della prima (Epist.).

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L'uomo da sempre ha cercato Dio e un rapporto con Lui. La Bibbia ci dice che per primo Dio ha cercato l'uomo per offrirgli un'alleanza. Ma non è alla sua portata essergli fedele: "Senza di me non potete far nulla" (Gv 15,5), ha dichiarato Gesù. Non è sufficiente la buona volontà. Solo la sua Grazia dà la forza di capire e vivere un rapporto vero con Dio. "Io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me" (Gv 12,32), ha detto Gesù. E alla fine, più esplicito: "Colui che mangia me vivrà per me" (Gv 6,47). E' meglio incanalarsi sul binario che Dio ha stabilito, che inventare nostre strade soggettive.. che finiscono in velleità e fallimenti!

 

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