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TESTO La storia si apre

don Luciano Sanvito

Natività di S. Giovanni Battista (Messa della Vigilia) (24/06/2010)

Vangelo: Lc 1,5-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 1,5-17

5Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccaria, della classe di Abia, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. 6Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. 7Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.

8Avvenne che, mentre Zaccaria svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, 9gli toccò in sorte, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso. 10Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora dell’incenso. 11Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. 12Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. 13Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. 14Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, 15perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre 16e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. 17Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto».

Il segno che Dio pone nella storia richiama il volgere a una nuova realtà.

Zaccaria, segno e strumento della vecchia realtà, diventa anche roccioso simbolo di accoglienza della nuova realtà misterica che entra nella storia, e la orienta seguendo non più l'orientamento umano, ma quello di Dio.

La nascita di Giovanni è attuazione di un nuovo sistema, che se accolto trasforma le realtà antiche in germi di novità, le realtà tradizionali in porte che aprono al mistero che si dona al mondo, e la persona umana ripristina quell'antico ma sempre nuovo e rinnovante quesito della propria identità, ora alla luce della profezia che penetra e fecomda la storia che si era adagiata su se stessa, quasi sconfortata, e si rimette in cammino verso il vero e unico progresso: quello della Verità.

Ci viene così affidato il gesto dell'accoglienza come propellente fondamentale per accrescere le nostre speranze, le nostre fedi, i nostri amori, tutti riorientati a una nascita opera sì dell'uomo, ma assunta e consacrata dal valore di Dio, che offre un senso, un orientamento e una revisione che solo alla luce del suo Spirito ci può far intravedere l'avvento di un Regno di vita, di serenità e di pace, garantito dalla nascita di Giovanni.

E così, dalla nascita di Giovanni, rinasce la questione della profezia della storia, non più chiusa in se stessa, ma aperta al Mistero umano.

 

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