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TESTO La croce di ogni giorno: l'impegno per il bene

don Roberto Rossi  

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XII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (20/06/2010)

Vangelo: Lc 9,18-24 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 9,18-24

18Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». 19Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia; altri uno degli antichi profeti che è risorto». 20Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». 21Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno.

22«Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».

23Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. 24Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà.

Quando Gesù parlava della sua croce nel Vangelo di oggi, la gente che lo ascoltava non sapeva ancora che Egli sarebbe morto sulla croce. Lui lo sapeva, e noi ora lo sappiamo, ma i suoi ascoltatori non lo sapevano.

Quindi in quel momento Gesù non può essersi riferito alla croce sul­la quale sarebbe morto. Era una croce ben determinata quella croce.

C'è un'altra cosa. Gesù disse ai discepoli che doveva­no portare la sua croce tutti i giorni. Ma Gesù non portava quotidianamente quella croce. La portò alla fine della sua vita forse per qualche ora, e anche allora ebbe bisogno di essere aiutato da un uomo che veniva da una città chiamata Cirene: Simone. Quando parlava della croce che i suoi ascoltatori e noi dobbiamo portare ogni giorno insieme con lui, Gesù non stava parlando della croce che vediamo sopra l'altare. Deve aver parlato della croce che stava portando nel momento in cui parlava: le cose che compiva giorno dopo giorno.

Sappiamo quali erano le sue attività. Erano la sua lotta costante contro il peccato, che era attorno a lui in ogni sua forma. Il peccato e l'ingiustizia nel servizio del tempio, dove alcuni approfittavano della pietà e dei sensi di colpa dei poveri e dei miserabili. Il peccato e l'ingiustizia nelle relazioni umane, come quando difese la donna adultera contro i suoi ipocriti persecutori e le disse di non peccare più. Il peccato e l'ingiustizia nel campo politico e nella vi­ta economica. La corruzione, le bustarelle, l'abbandono dei bambini. Il fallimento delle famiglie, dove i mariti ri­pudiavano le mogli, a loro capriccio, e così via.

Di fronte a ogni peccato, davanti a ogni ingiustizia, vediamo Gesù combattere contro tutto questo, non con la violenza, ma in modo potente, ogni giorno, ogni ora.

Fu in questo modo che si fece dei nemici, che voleva­no inchiodarlo alla croce. Fu in questo modo che portò la sua croce ogni giorno, molto prima della sua morte di fat­to sulla croce.

E' in questo modo che dobbiamo seguirlo, rifiutando ogni ipocrisia e ogni male che è tale davanti a Dio e davanti al prossimo.

 

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