PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Cristo in persona

don Daniele Muraro  

Santissimo Corpo e Sangue di Cristo (Anno C) (06/06/2010)

Vangelo: Lc 9,11-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 9,11-17

11Ma le folle vennero a saperlo e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlare loro del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.

12Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». 13Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». 14C’erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». 15Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. 16Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. 17Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.

Nella seconda lettura san Paolo dice che ha ricevuto dal Signore quello che a sua volta ha trasmesso e poi riporta le parole della Consacrazione. Sono quelle che ancora adesso usiamo nel Rito della Messa.

Quando parla di "aver ricevuto", san Paolo dimostra di essere un vero Apostolo, ossia depositario della Tradizione da parte del Signore Gesù. È stato Gesù stesso, non sappiamo come, a rivelargli il mistero dell'Ultima sua Cena.

In quanto Apostolo ciò che egli ha imparato poi lo ha anche trasmesso. L'espressione vale in due maniere: san Paolo ha consegnato ai cristiani di Corinto il rito del Pane e del Vino celebrando per loro l'Eucaristia e ha incaricato altri di farlo alla stessa maniera, costituendoli pastori.

Questo è stato il tesoro più prezioso che ha lasciato andandosene. Non si tratta di un bene che gli appartenga, ma di un dono passato attraverso le sue mani.

San Paolo è consapevole del fatto che esiste sempre una certa distanza tra chi celebra e il protagonista dell'atto sacramentale che rimane il Signore Gesù.

Lo sottolinea trascrivendo la citazione completa della formula di Consacrazione. Si tratta di qualcosa di unico, diverso da quello che capita in altri sacramenti quando pure il sacerdote parla in prima persona. Ad esempio amministrando un battesimo il sacerdote dice: "Io ti battezzo..." e nel sacramento della Confessione: "Io ti assolvo...".

Anche nei due ultimi casi non è l'individuo privato che si pronuncia, ma il ministro, perché egli agisce "nella persona di Cristo". Tuttavia la distinzione, si intende tra il ministro e l'uomo comune, appare meno.

Nel caso del sacramento dell'Eucaristia il sacerdote non ripete solo: "Questo è il mio corpo", parole che potrebbero suonare non chiare prese a sé stanti, ma proferisce una catena di frasi. Con solennità viene commemorata l'intera scena di quella cerimonia speciale: "Il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito... disse: 'Questo è il mio corpo... fate questo in memoria di me'".

Il sacerdote non fa nient'altro nel momento della consacrazione: parla e basta. Egli è importante nella sua persona, per il legame che lo stringe al Signore Gesù e che attraverso di lui Gesù stesso stabilisce con la Chiesa radunata.

Diceva la Sequenza "Cristo lascia in sua memoria ciò che ha fatto nella cena: noi lo rinnoviamo. Obbedienti al suo comando, consacriamo il pane e il vino, ostia di salvezza".

Uno slogan di qualche anno fa sosteneva: "potere alla parola!". La Consacrazione è il massimo caso di potere riservato a delle parole, che sono le parole del Signore, davvero efficaci quando a pronunciarle è un sacerdote.

Appare evidente, come si diceva al principio, che tale Consacrazione è una trasmissione o consegna di qualcosa che si è ricevuto e per cui si è ricevuto un incarico.

Tutto ciò lo troviamo anticipato nel racconto della moltiplicazione dei pani, ascoltato nel Vangelo.

I discepoli collaborano alla realizzazione del miracolo con la loro disponibilità e la loro fede, prendendo dalle mani di Gesù quello che Egli consegnava loro e distribuendolo alla gente, secondo la necessità.

"Fate questo in memoria di me!" si dice nel rito, il sacerdote inoltre deve avere l'intenzione di fare quello che ha comandato Gesù, e la raccomandazione vale anche per l'assemblea.

Non basta ricordarsi di celebrare l'Eucaristia ogni tanto, deve essere una memoria assidua. Un vero cristiano non ci accontenta di aspettare la venuta finale del Signore, ma si mette alla sua presenza ogni Domenica nella Messa e nel sacramento dell'Eucaristia trova Lui in persona; non solo Lui che agisce, sempre tramite il sacerdote, come nel Battesimo o nella Confessione, ma Lui in mezzo ai suoi e, accostandosi alla Comunione, anche Lui dentro di sé.

La conclusione la possiamo tirare ispirandoci ad una bella immagine usata dai padri: "Come il carbone non è legno soltanto, ma legno unito al fuoco, così anche il pane della comunione non è pane soltanto, ma pane unito alla divinità".

Se Cristo nel Sacramento dell'Eucaristia viene con la sua persona, la sua presenza non si può lasciare indifferenti. Un pezzo di legno in casa possiamo ignorarlo, ma un carbone acceso no.

Il pane dell'Eucaristia, essendo Cristo vivo, brucia del fuoco di Dio, che è qualifica dello Spirito santo. Il fuoco riscalda e infiamma, perciò da ogni santa Messa dovremmo uscire pieni di consolazione e di fervore, ardenti di amore, corroborati nel nostro uomo interiore, pronti ad andare incontro agli altri portando loro la nostra presenza come segno della carità di Cristo.

Davanti a Gesù in persona diventiamo più persone anche noi e veniamo educati a trattare come persone gli altri, dedicando loro attenzione e prodigandoci in gesti di carità, senza esclusioni, ma con una particolare sollecitudine verso coloro che hanno condiviso con noi la stessa mensa eucaristica.

 

Ricerca avanzata  (54029 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: