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TESTO Spirito ecclesiale

don Daniele Muraro  

VI Domenica di Pasqua (Anno C) (09/05/2010)

Vangelo: Gv 14,23-29 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 14,23-29

23Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 24Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.

25Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. 26Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

27Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. 28Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. 29Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.

Nel Vangelo Gesù collega l'amore verso di Lui con l'osservanza della sua parola: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola". Osservare qui significa sia custodire che mettere in pratica.

È impossibile agire di conseguenza ad un insegnamento quando non se ne ricorda il senso e ancor meno quando non se ne è capito il contenuto. Per questo Gesù rassicura i discepoli che la loro formazione continuerà e che a completarla dopo la sua partenza verrà lo Spirito santo.

Lo Spirito parlerà a nome suo, di Gesù, ricorderà gli insegnamenti passati e aiuterà ad applicarli alla situazione presente. Sarà luce alla mente oltre che fuoco nel cuore.

Ci avviciniamo alla solennità di Pentecoste e questo è il periodo dell'anno più favorevole ad una meditazione sullo Spirito santo, la terza Persona della santissima Trinità, che talora rischia di rimanere il grande assente della nostra fede.

I fotografi sanno bene che non è lo stesso riprendere un soggetto all'interno o all'aperto, in una mattinata di luce limpida o in un crepuscolo offuscato da nubi; allo stesso modo la conoscenza delle realtà spirituali varia, e di molto, a seconda del grado di illuminazione garantito dallo Spirito santo.

Conoscere la parola della salvezza e interpretarla correttamente è una vera benedizione del Signore per i suoi fedeli. Ce lo suggerisce il salmo responsoriale. La maniera che Dio ha per illustrarci le sue vie è di far splendere su di noi il suo volto cioè di inviarci un raggio dello Spirito santo.

Percepire questo Spirito all'opera, per un credente è come sentire di nuovo la viva voce del Signore che istruisce consola guida.

È quello che provano gli Apostoli in occasione della prima decisiva scelta da prendere in assenza del Maestro, ossia se imporre l'osservanza della legge giudaica a tutti quelli che volevano diventare cristiani, soprattutto se provenienti dal paganesimo.

Lo Spirito santo aveva già fatto la sua scelta scendendo anche su costoro senza ritardi dopo il battesimo.

"Sorta una grande discussione, Pietro si alzò e disse loro: 'Fratelli..., Dio, che conosce i cuori, ha dato testimonianza in loro favore (dei pagani), concedendo anche a loro lo Spirito Santo, come a noi; e non ha fatto alcuna discriminazione tra noi e loro, purificando i loro cuori con la fede. Ora dunque, perché tentate Dio, imponendo sul collo dei discepoli un giogo che né i nostri padri né noi siamo stati in grado di portare?'."

Dopo essersi riuniti e aver trattato dell'argomento, in quello che potremmo chiamare il comunicato finale Apostoli e anziani dicono: "È parso bene, allo Spirito Santo e a noi..." e non parlano tanto per dire, ma rappresentano una loro profonda convinzione di fede.

Una conferma del soccorso dello Spirito santo la trovano nella comune intesa e concordia raggiunta per l'occasione.

Non deve meravigliare che ci sia stato bisogno di una riunione e di una discussione per arrivare alla soluzione di un problema in quel momento tanto serio. Le parole del Signore esauriscono tutta la verità, ma sotto forma di principî generali e lo Spirito chiarifica, ma non si sostituisce all'intelligenza umana, perciò i risvolti di ogni singolo problema e le applicazioni della concrete della volontà di Dio devono essere valutati di volta in volta.

In ogni caso la funzione degli Apostoli è di stare come a fondamento di quell'edificio spirituale che è la Chiesa. È giusto perciò che essi e i loro successori godano di una assistenza particolare da parte dello Spirito santo quando si tratta di prendere decisioni vitali per la Chiesa: i fedeli possono star sicuri di ricevere istruzioni giuste e valide.

Il racconto di Pietro, prima ascoltato, certifica che l'azione dello Spirito non è limitata alla gerarchia, ma si estende ad ogni battezzato. Compito dei ministri della Chiesa in questo caso sarà di riconoscere l'intervento dello Spirito, chiarificarne i contorni agli occhi stessi del credente e purificarne gli effetti, in modo da introdurre nella comunità e di integrare al suo interno l'apporto di ciascuno in vista del bene generale.

Caratteristica propria dello Spirito santo è di tenere assieme realtà molto diverse e di confermarle nell'unità. Nella Trinità Egli è il legame tra il Padre e il Figlio, nella Chiesa suscita e coordina vocazioni e sensibilità diverse: ispira i monaci di clausura ma anche i missionari, suscita l'amore per la liturgia e quello per la giustizia, la contemplazione e la pratica delle opere di misericordia.

Le inclinazioni di ogni singolo o gruppo possono essere diverse, ma, se è presente lo Spirito santo, un accordo si troverà sempre, come per gli Apostoli a Gerusalemme. Quando trovare un'intesa resta difficile occorre pregare questo Spirito santo, tenendo presente l'indicazione del Signore: "Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi."

Dove c'è pace, lì c'è lo Spirito del Signore, anche se questa pace non va interpretata come un quieto vivere, ma come una serenità di fondo.

Infatti Gesù aggiunge: "Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore." Una certezza assoluta, fuori di ogni dubbio, di essere nel giusto l'avremo solo alla fine, intanto rispondiamo come meglio possiamo ai messaggi che il Signore non smette di inviarci tramite il suo Spirito. Li possiamo accogliere nella preghiera e ne troviamo conferma dentro la comunità cristiana col sigillo dei suoi ministri.

 

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