TESTO Chi sono io per te?
don Carlo Occelli Jesus Inside
XII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (20/06/2010)
Vangelo: Lc 9,18-24

18Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». 19Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia; altri uno degli antichi profeti che è risorto». 20Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». 21Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno.
22«Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
23Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. 24Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà».
Gesù se ne sta in un luogo solitario a pregare. È sempre così nei momenti decisivi. E questo è uno di quelli: dopo il gran successo di fans la persona di Gesù comincia a scricchiolare, il consenso scende.
Questo Rabbì ogni tanto la spara un po' troppo grossa: attacca i farisei, va a braccetto con i pubblicani e le prostitute. Insomma, noi vogliamo un Messia potente e glorioso, che ci tolga dai pasticci, spedisca a casa questi romani e instauri un regno con i fiocchi.
Ricordate domenica scorsa? A tavola con il fior fiore del paese... e alla fin fine tutto si è incentrato su quella peccatrice che è entrata in casa di Simone e ha rubato la scena a tutti. Bisogna fare qualcosa.
È momento decisivo questo perché Gesù inizia il suo cammino verso Gerusalemme: siamo quasi di fronte ad uno spartiacque tra tutto quello che è accaduto fin qui e ciò che piano piano andrà a rivelarsi per la sorte di Gesù.
Torniamo all'inizio: Gesù affronta la vita e i suoi momenti decisivi in preghiera. Con lui ci sono anche i suoi discepoli. È un'immagine di intima comunione tra il Maestro e i suoi amici: lontano dalle folle, dagli schiamazzi, dai miracoli e dalle parole si godono un po' di tempo per loro. Si lasciano rinvigorire dalla presenza di Dio.
È Gesù ad interrompere il silenzio. Si rivolge a loro, li guarda e butta lì una domanda. In principio piuttosto sul vago, un sondaggio di opinione: la gente chi dice che io sia.
I discepoli la sanno lunga su questo argomento, ne hanno già sentite tante. Le voci sul maestro di Nazareth si rincorrono per tutta la Giudea. Sostanzialmente riportano dei sondaggi molto positivi: Gesù è paragonato a dei grandi dell'Antico Testamento, a Giovanni Battista.
Non dimentichiamo che si diceva anche altro eh su Gesù. Anzi, se ne dicevano di cotte e di crude. Qualcuno lo additava come un divoratore ed ubriacone, altri come uno che dice falsità, altri come un bestemmiatore... e avanti!
Insomma Gesù infiamma il pubblico di allora, ma non solo. Quante ne abbiamo già sentite su Gesù? Se ognuno di noi pensa a tutte le persone che ha incontrato nella vita e che gli hanno parlato di Gesù: la catechista, i nonni, il prof che ce l'ha con la chiesa, il parroco... e la lista non finisce. Quale strano personaggio ne verrebbe fuori se facessimo un collage?!
Ma...
C'è un ma. Adoro i "ma" di Dio, sono bellissimi, stravolgenti, ne ho bisogno come dell'ossigeno.
Ma voi chi dite che io sia?
Eccolo Gesù che scopre le carte, si espone a bruciapelo. Sì, avete detto cose interessanti... ma voi? Ma tu?
Nonostante tutte le idee su Gesù, le opinioni concordanti o meno su di lui, alla fine giunge un momento in cui Gesù ti rivolge questo interrogativo: Senti un po', per te chi sono io? Chi sono nella tua vita?
Intanto è bellissimo che Gesù ponga a me una domanda, no?! Sono abituato a fare io le domande e le richieste al buon Dio... e invece Gesù pone un interrogativo a me!
E me lo pone non per avere la giusta risposta! Non col piglio del prof che mi vuole prendere in castagna: vediamo un po' se sai questa!
Gesù vuole entrare in relazione con me. Gli interessa dialogare con me, dove non ci sono risposte giuste o sbagliate, ma dove semplicemente ci siamo noi: io e lui.
Sei forte Gesù, come sempre.
Tutto questo accade nello spazio intimo della preghiera. Quella risposta a Gesù non è data semplicemente una volta per tutte, ma una relazione da rinnovare ogni giorno.
Caro amico, in questi giorni, entriamo in questo spazio di intimità con il Signore. Alcuni minuti, in silenzio.
Oggi. O seduto sulla spiaggia del mare come su una vetta in montagna. Come nel tuo ufficio, nella chiesa davanti a cui passi tutti i giorni. O semplicemente ora. Davanti ad un pc.
Gesù ti domanda: tu, chi dici che io sia? Chi sono per te?
La risposta è vostro segreto.
Pietro da una risposta che rappresenta il credo di tutti noi, della chiesa. Tu sei il Cristo, l'unto di Dio, la presenza di Dio in mezzo a noi.
Vero. Il problema non è che Gesù sia il Cristo... ma è come lo sarà! Nel dono totale di sé.
Questo sarà duro da digerire. Ma questa è la salvezza.
Solamente se la nostra vita si fa dono, allora la sentiamo riempita di significato. Ci sentiamo pieni, ricolmi di senso, anche nelle burrasche.
Una vita ripiegata su se stessi, si chiude, si svuota, si spegne.
Sapremo inventarci anche questa settimana un modo per donare le nostre vite?
Il Signore è con noi sempre!