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TESTO A cena dal fariseo

mons. Roberto Brunelli

XI Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (13/06/2010)

Vangelo: Lc 7,36-8,3 (forma breve: Lc 7,36-50) Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 36uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. 37Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; 38stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. 39Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».

40Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». 41«Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. 42Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». 43Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». 44E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. 45Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. 46Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. 47Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». 48Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». 49Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». 50Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».

1In seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici 2e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; 3Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

Forma breve (Lc 7,36-50):

In quel tempo,36uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. 37Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; 38stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. 39Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».

40Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». 41«Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. 42Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». 43Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». 44E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. 45Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. 46Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. 47Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». 48Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». 49Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». 50Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».

I farisei erano, nell'antico Israele, gli esponenti di un movimento politico-religioso che tra l'altro professava una rigorosa osservanza anche delle più minute pratiche legate alla fede; per questo godevano di generale rispetto e ammirazione, ed essi stessi si consideravano superiori alla gente comune. Fariseo divenne però sinonimo di ipocrita, a seguito dei numerosi rimproveri rivolti da Gesù a quanti di loro guardavano gli altri dall'alto in basso, mentre in privato agivano ben diversamente dalla fede che ostentavano.

L'episodio del vangelo di oggi dà un esempio della loro superbia. Per capirlo occorre ricordare certe usanze della "buona società" di allora. Quando un ricco accoglieva un ospite alla propria mensa, anzitutto chiamava un servo a lavargli i piedi, che i sandali non riparavano dalla polvere della strada; poi lo baciava, e gli versava sul capo qualche goccia di olio profumato. Va ricordato inoltre che il banchetto era pubblico: chiunque poteva entrare ad osservarlo. Un giorno un fariseo di nome Simone invitò l'ormai famoso Gesù, si intuisce non per ammirazione verso di lui ma per "studiare" da vicino quell'uomo da molti considerato un profeta, cioè un inviato da Dio. Durante il banchetto entrò nella sala una nota "peccatrice" (così la chiama l'evangelista), la quale si gettò piangendo ai piedi dell'ospite. Gesù la lasciò fare; poi si rivolse al padrone di casa, del quale aveva letto il pensiero ("Se costui fosse un profeta, saprebbe che genere di donna è questa e non le permetterebbe di toccarlo"), ponendogli una domanda: "Un creditore aveva due debitori, uno di cinquecento e l'altro di cinquanta denari; non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro lo amerà di più?" "Suppongo il primo", fu la giusta risposta.

Gesù allora riprese: "Vedi questa donna? Sono entrato a casa tua e tu non mi hai dato l'acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto di olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato". E rivolto alla donna: "La tua fede ti ha salvata; va' in pace!"

Non sappiamo le reazioni dei due personaggi; ma possiamo immaginare la consolazione della donna e l'imbarazzo del fariseo, smascherato da quelle parole. Da sprofondare nella vergogna, per un uomo che si riteneva superiore, sentirsi rinfacciare la maleducazione nei riguardi dell'ospite, e addirittura vedersi anteposta una prostituta. Evidentemente, dei due debitori lui era il secondo, quello dei cinquanta denari; ma la donna, pentita dei suoi ben più gravi peccati, era stata perdonata, mentre lui, se non riconosceva i propri, restava col suo debito davanti a Dio. Lo si deduce da una parabola (Luca 18,9-14) che in seguito Gesù raccontò, si direbbe ispirandosi a quello che gli era accaduto in casa di Simone: è la parabola del fariseo e del pubblicano che si recano al tempio a pregare, il primo per vantarsi d'essere un uomo "a posto", l'altro per battersi il petto e chiedere pietà per i suoi peccati; questi, disse Gesù, tornò a casa perdonato, "a differenza dell'altro".

Almeno due sono gli insegnamenti che si ricavano da quella cena in casa del fariseo. Primo, nessuno è perfetto; tutti abbiamo un debito davanti a Dio, e non importa quanto grande: ciò che conta è riconoscerlo, chiedendogli umilmente di condonarcelo. Secondo, ritenersi superiori agli altri, a chiunque altro, non è solo un atto di superbia: è, semplicemente, sciocco.

 

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