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TESTO Il solito Gesù!

don Carlo Occelli  

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Santissimo Corpo e Sangue di Cristo (Anno C) (06/06/2010)

Vangelo: Lc 9,11-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 9,11-17

11Ma le folle vennero a saperlo e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlare loro del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.

12Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». 13Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». 14C’erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». 15Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. 16Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. 17Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.

Le festa continua! Oggi la liturgia ci riporta a meditare sul perno della nostra settimana: l'Eucaristia. Il nostro sguardo è fisso su Gesù che incontra le nostre vite e, in molte comunità, attraversa le vie con la processione.

Sento di essere uno di quella folla seduta ad ascoltare il Maestro. Sì, vivere la Messa è sedersi su quel prato, al calar del sole.

Qual è l'atteggiamento di Gesù verso quelle persone? Egli "prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure".

Mi siedo e mi accorgo di aver bisogno di te Signore: ho bisogno che comunichi al mio cuore parole d'amore, parole che mi raccontino del tuo Regno, che mi infiammino il cuore! Ed insieme vengo a te per essere guarito. Riscopro, ogni volta, un Dio che viene a me per prendersi cura... non è venuto per i sani, ma per gli ammalati. Ed io lo sono: mendicante di parole e gesti che possano guarirmi.

Penso a quell'esperienza che ho ognuno di noi ha fatto o ha visto nei propri figli o nipoti: vedo un bambino correre dalla mamma, dopo essersi sbucciato le ginocchia. Lei lo disinfetta, un cerotto, un bacio e tutto passa. E si ritorna a correre...

Intendiamoci, l'eucaristia è ben più che un cerotto. Tuttavia vorrei avere la semplicità del bambino che corre dalla mamma. Quando entro in Chiesa per la Messa, Gesù, dammi la semplicità di correre subito da te. Sì, anche la settimana passata mi è capitato di sbucciarmi le ginocchia. Ognuno ha delle ferite, piccole o grandi. Cristo viene per guarirci, perché si possa tornare a correre, a vivere un'altra settimana con il vangelo nel cuore, la vita del Risorto che esplode!

Questo è lo stile di Gesù.

Cosa fanno i discepoli? Evidentemente il loro maestro non guarda mai l'ora, vive nel suo mondo lui!

"Congeda la folla perché vada...". Si accorgono che c'è un problema, si fanno due calcoli, e i conti non tornano. Neppure la risposta di Gesù, però, torna: "Date loro voi stessi da mangiare!".

Eh? Scusa, non abbiamo capito bene! Senti Pietro, diglielo tu che magari ti ascolta! Gesù è matto, ve l'ho detto: è innamorato. Ha questo folle vizio di non mandare via nessuno. I verbi congedare, sciogliere, calcolare... non fanno parte del suo vocabolario. Niente, non gli entrano proprio.

Mi fermo. Quando ci sono dei problemi da risolvere, giustamente, noi ci mettiamo avanti con il lavoro: nella mia vita, nelle comunità, nei gruppi programmiamo, calcoliamo, progettiamo... spesso però ci manca l'essenziale...

"Non abbiamo che cinque pani e due pesci... Fateli sedere... riprende Gesù.
Disarmante. Come sempre. Eccolo, ancora lui, il solito!

Manca l'essenziale. Manca la fiducia ai discepoli, come spesso manca a noi. Solo con la fiducia si generano paradisi!

Ed è così che mi avvicino a te, Gesù. Mi alzo da quel prato e mi avvicino: "Senti Signore, io ho proprio poco da offrirti. Sul serio. Io stesso sono poco!".

E tu, con la risposta pronta mi ribatti: "No, tu sei tantissimo, tu sei prezioso ai miei occhi!!!"

Questa è l'Eucaristia: su di me soffia la fiducia!

La nostra ricchezza è solo ciò che doniamo. Nient'altro! Ma se la doniamo, allora l'inatteso diventa realtà. Così ha vissuto Gesù: si è donato completamente.

I discepoli pensano che la gente debba arrangiarsi per trovarsi qualcosa che li sfami. Ma come? Non vedete che lì c'è il Pane spezzato? Non sapete che lì c'è una Parola che fa fiorire i deserti?

Caro amico,

ogni settimana il Signore viene a noi per guarirci e per indicarci la strada della vita: da arrangiarsi ognuno per sé a condividere!

Questa è la nostra sfida settimanale: condividere!! Condividere il tempo, i pani e i pesci che sembrano pochissimi, le nostre risorse e, certo, anche il nostro denaro!

Prova a condividere! Provaci con tutte le forze... e sentirai una vita nuova fiorire anche nei tuoi deserti.

Guariti dalla tenerezza dell'Amore, sapremo anche noi oltrepassare la soglia dell'arrangiarsi per generare condivisione?
Il Signore ha fiducia.
Fateli sedere!

 

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