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TESTO Che porti nella sacca?!

padre Mimmo Castiglione

Santissimo Corpo e Sangue di Cristo (Anno C) (06/06/2010)

Vangelo: Lc 9,11-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 9,11-17

11Ma le folle vennero a saperlo e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlare loro del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.

12Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». 13Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». 14C’erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». 15Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. 16Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. 17Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.

Per chi ti segue, nessuna sicurezza.
Tu parli, tu curi. Tu accogli e compatisci.

Inviti a non mollare! Insegni e poi guarisci.

Poi il tramonto. Scende la sera. E s'è lontani.
Ancor più soli. Distanti.

Tra poco il buio e l'abbandono. E manca pure il cibo.

«Basta fatica e tristezze altrui.
Un po' di requie!.

Congeda la folla, che si è stanchi, ed è deserto!».

Tu ordini: «Tutti seduti!».
Obbedienti s'osserva.

E si regala quel che si possiede.

E poi, quando finisce il dono,
ognuno mette mano alla "saccoccia"! Si condivide.

Moltiplicando il pane. Abbondante ora. E non finisce!

Non è fatto romantico, né per sentimentalismo accade!

Il primo giorno degli azzimi: lievito nuovo,
quando si sacrificavano gli agnelli: spargimento di sangue,
i discepoli chiedono dove preparare la cena di Pasqua.
E l'uomo con la brocca d'acqua (simbolo del battesimo)
indica che è giunto il tempo e il luogo:
al piano superiore, si tratta di cose che stanno in alto,

per fare memoria e ringraziare: eucaristia!

Si tratta d'altre cose, d'altre parole!

Ci penseranno dopo Giuda e Pietro a far comprendere meglio il Dono!

Intanto prendere, ringraziare, benedire, offrire per condividere!
Nutrirsi per l'avvenire. Per stare sempre con Lui!
E bere ciò che prima era vietato:
il sangue della vita che appartiene a Dio

e che concesso in trasfusione dopo l'interdetto, viene ora regalato.

Proprio nel momento in cui veniva tradito,
Gesù ancora una volta precede e si consegna!
Offre il suo corpo, per-dono.
E diventa cibo per nutrire.
Che non si può comprare! Ha a che fare col regno di Dio!
Ogni volta che mangiamo il pane
e beviamo vino dovremmo ricordare!
Quanto lavoro, quanto sudore!
Quanta fatica sostenuta per il bene delle persone care.

E il senso d'una vita da recepire. E sempre grati ringraziare!

È lo Spirito che rende attuale il memoriale!

Ci fa ricordare eventi lieti. E le cose brutte poter dimenticare!
Per ritrovare radici belle. La consistenza, l'identità
che con il male s'era perduta. E con il Suo aiuto

proiettarci sempre verso il futuro!

PREGHIERA

Presente in me negli altri e nel creato. Sempre.
Presente quando s'ama, si serve e si vuol bene.
Presente quando ti s'abbandona e ci s'allontana.
Presente soprattutto quando t'ascoltiamo.
Presente quando visiti e sostieni. Presente in chi c'invii.
Sovrabbonda il tuo Dono.
Tu che compi le promesse, le speranze e i giorni.
Prezioso documento antico. Eterna l'alleanza e il patto.
Memoria della tua consegna, di quella sera, di quella notte,

della fatica immane del giorno dopo che crimini cancella, colpe e misfatti.
Il cuore assorbe, al bene si dispone, matura doni,

accogliendo grazia e le virtù e la giovinezza.

Come hai fatto Gesù a guardare sempre avanti "l'aratro"
senza mai voltarti indietro?!
In pace, consapevole, arrivo fin dove posso! Io non sono te!
Fuggo dinanzi all'idea di dover morire.

Meglio non pensarci, mi dico, ma poi?

Il tuo corpo non è stato donato per un uomo soltanto o per alcuni eletti
o solo per i buoni e per gli obbedienti.

Il tuo sangue è stato versato per tutti gli uomini di tutti i tempi,

buoni e cattivi, giusti ed empi.

Pietà di me, Signore. L'offerta del tuo corpo non comprendo.
Non ho la tua sensibilità, non sono generoso.

Il bene che posseggo non condivido.

Pietà di me Signore Gesù, che il tuo corpo non rispetto.
Il tuo corpo oltraggiato nei deboli non onoro.

Il tuo corpo martoriato in chi t'ama, disprezzo.

Pietà Maestro, per l'irriverenza e per la disattenzione.
Pietà per quando non m'accorgo della tua presenza.

Pietà di me spavaldo, inappetente!

Pietà di me in cammino, come Te. Precario. Viandante!
Pietà di me che ostento inconsistenza, e tanta umiliazione.
Pietà di me che celebro svagato, svogliato.

Pietà di me che non mi curo incauto, ti testimonio male, sconsiderato.

Pietà di me che infrango l'alleanza, che il patto non osservo, ignoro.

Pietà di me che il sangue sparso non raccolgo, infedele e dissennato.
Pietà di me che la tua mensa non apparecchio bene.

Pietà di me sbadato.

Grazie Signore. Cinque pani e due pesci:

Siamo noi, sono io, piccola cosa per essere in grado di sfamare.
È proprio questo il miracolo e la grazia!

Aver capacità di nutrire, di darsi!

Grazie perché mi rendi protagonista del bene che solo Tu riesci a dare.

Farti dimenticare. Per essere ricordati noi!

Aiutami a ricevere il tuo pane per condividere e creare comunione,

per partecipare al tuo progetto contribuendo a costruire il tuo regno,

e non isolarmi, scrollandomi di dosso il fastidio delle sofferenze altrui.

Aiutami a servire esercitando amore.

E ricordare sempre che ci si salva insieme.

S'è fatto tardi, è l'ora del ritorno!
Di ricongiungersi con i propri cari per cenare.

Rientrano i discepoli. È l'ora del riposo per esser ristorati.
Stanchi per la fatica dopo la missione.
Le folle sanno e vanno. Per ascoltare ed essere guarite.

S'è fatto tardi. È l'ora del ritorno! Al focolare, ai cari per la cena.
Si chiede al Maestro di concluder la giornata,
cessare il ministero e congedare.
Ma Lui invece, ancora insieme al popolo vuol stare,
con chi ha bisogno ed ha necessità di rimanere.
Invita allora a dare loro da mangiare.
Li burla? Ma con che cosa sfamare tanta gente?
Con quale denaro comprare tanto pane?
Poveri sono, come Lui. Non hanno beni da spartire.
Si tratta forse di stimolare il dubbio?
Di suscitar domande e ravvivar fiducia?
Gesù sacerdotale! Intercessore. Benedice il Padre
per quello che ha donato ai propri figli: il pane, i pesci.
Che poi spezzati, per l'opera dei discepoli vengono dati.
Distribuiti! E nel frattempo son moltiplicati!
Anticipo di quanto poi verrà elargito.
Dove? Nell'Ultima Cena, nell'Orto degli Ulivi e sulla Croce.
Per essere poi all'infinito accresciuto, per sempre,
ogni volta che si ripete il memoriale.
E quel che rimane non è da considerare avanzo o rimasugli.
Che offendono nei banchetti quanti muoiono di fame.
Cibo spezzato dalle mani del Signore.
Dev'esser conservato con onore, e offerto.
Miracolo che ancora oggi si rinnova.

Tanta grazia! Bisogna essere riconoscenti e grati.

 

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