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TESTO Commento su Marco 12,18-27

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Mercoledì della IX settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (02/06/2010)

Vangelo: Mc 12,18-27 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Non è forse per questo che siete in errore, perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio?

Come vivere questa Parola?

Ancora una volta i sadducei cercano un'occasione per mettere Gesù nell'imbarazzo. Il loro quesito non è solo malizioso ma anche ironico poiché era scontato che non credessero alla risurrezione dei morti. Essi presentano la situazione di una donna lasciata vedova e senza figli che si sposa con il fratello del marito (secondo la Legge di Mosè); ma anche questi muore e la donna si sposa con un altro fratello e cosi via sette volte: "Alla risurrezione quando risorgeranno, di quale di loro sarà moglie?"

Gesù, citando il libro di Mosè, (Esodo3,6), dove Dio si definisce Dio di Abramo di Isacco e Giacobbe, conclude: "Non è un Dio dei morti ma dei viventi". Aldilà della morte ci sarà la vita nuova, nella quale l'uomo, nella sua integrità di anima e corpo, entrerà e tutta la realtà umana verrà misteriosamente trasformata. Questo mistero nasce dall'amore intenso di Dio per noi; non ci abbandona alla morte ma vuole unirci a lui per renderci immortali. Sarà una vita divinizzata in cui il matrimonio e ogni altro stato di vita terrena, saranno superflui.

Nella mia pausa contemplativa, mi lascio interpellare dalla Parola: conosco le Scritture come Parola di Dio consegnata a me quale guida sicura per la mia vita e luogo di incontro con Gesù? Credo nella potenza del Padre che Gesù rivela sempre e nella forza dello Spirito Santo che mi rivela la Verità e l'Amore?

Non i morti lodano il Signore né quelli che scendono nel silenzio, ma noi, i viventi, benediciamo il Signore da ora e per sempre. Alleluia! (sal 115,17).

Un santo Papa

Questa vita mortale è, nonostante i suoi travagli, i suoi oscuri misteri, le sue sofferenze, la sua fatale caducità, un fatto bellissimo, un prodigio sempre originale e commovente, un avvenimento degno di essere cantato in gaudio e in gloria: la vita, la vita dell'uomo!
Paolo VI

 

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