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TESTO Ad immagine della Comunione!

don Carlo Occelli  

Santissima Trinità (Anno C) (30/05/2010)

Vangelo: Gv 16,12-15 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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12Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. 14Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. 15Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.

Dopo aver percorso il lungo cammino che ci ha portato alla Pentecoste, eccoci alla Solennità della Trinità. Potremmo dire che sintetizza tutto il nostro percorso quaresimale e pasquale. Leggiamo ancora alcuni versetti del discorso di Gesù che troviamo nel capitolo sedicesimo di San Giovanni.

Se però cerchiamo di entrare nella festa della Trinità "con la testa", mi sa che battiamo una bella capocciata. Se noi pensiamo alle parole del credo: "Credo in Dio padre onnipotente creatore del cielo e della terra... Credo in Gesù Cristo suo unico figlio, generato non creato della stessa sostanza del Padre... Credo nello Spirito Santo che procede dal Padre e dal Figlio..."... l'avventura si fa molto ardua.

Mi domando: "Ma Dio è complicato?" Devo aver fatto 15 corsi di teologia per uscirne fuori? Non credo: Dio ama la semplicità e ama anche non complicarci la vita gratuitamente.

Noi cristiani crediamo in Dio? No. Noi crediamo in Dio fatto uomo. Non è mica secondario questo; significa che ogni volta che vogliamo entrare nel mistero di Dio, non possiamo che riferirci a Gesù. Altrimenti ci capiremo poco.

Che è successo infatti ai discepoli? Hanno forse capito Dio? No, lo hanno incontrato! Lo hanno incontrato in Gesù e questi gli ha raccontato il volto del Padre.

I discepoli hanno dovuto fare i conti con delle immagini di Dio che si portavano dentro. Talvolta non erano così carine queste immagini. Dal vangelo possiamo comprendere che Gesù ha sconvolto molte attese, rivoltato molte immagini.

Sì, Gesù di Nazareth ha rivoltato come un calzino certe immagini che gli apostoli non volevano mollare neppure a pagarli.

Volete sapere com'è Dio? Ve lo racconto io, che l'ho incontrato. Anzi, voi, incontrando me incontrate proprio lui.

E così inizia a raccontare: Dio è come un padre che aveva due figli, un giorno il primo chiese... ricordate? Nel nostro cammino di quaresima... e poi Dio è come quel pastore che ha cento pecore ma, persane una, molla tutto e va a cercarla finché non la ritrova e fa una festa mega.

Questa settimana sono andato a vedere il dipinto Caravaggio che racconta della vocazione di Matteo: c'è quel dito puntato di Gesù che chiama quello sporco pubblicano! E Matteo che indica se stesso dicendo: io? Ma sei fuori? Chiami proprio me?...

Ecco chi è Dio, racconta Gesù. E mentre lo racconta gli portano una donna sorpresa in flagrante adulterio con l'intenzione di lapidarla: "Chi è senza peccato... Chi ti ha condannato? Neppure io ti condanno..."

Insomma Gesù racconta e fa vedere, parla e vive. Così ai dodici e a molti altri succede di vedere sgretolare molte immagini, assai lontane da ciò che vive e racconta il Maestro.

E noi? E tu? Che immagine di Dio hai dentro di te? Un Dio che castiga? Che accusa? Che da' il penso? Che rinnega?

Cari amici, anche oggi queste immagini non sono affatto sparite, pullulano. Vanno di moda, danno pure sicurezza e contribuiscono a costruire la propria identità cattolica...
Ahimè... ritorniamo a Gesù!

Tempo fa si vedeva una pubblicità che diceva "La mia banca è differente"... pubblicitari copioni! Eh già, perché è proprio Gesù che, attorniato dai suoi, racconta "Il mio Dio è differente".

Sì, il Dio di Gesù è differente! E abbiamo meditato le scorse settimane quanto lo Spirito Santo sia dentro di noi per ricordarci chi è veramente Gesù, tutto quello che ha detto e come ha vissuto. In barba a tutti i talebani di Dio!
Come potremmo sintetizzare tutto questo?

Vedete, Gesù non ha proposto delle idee geniali, non ha neppure fondato un'organizzazione efficiente, ma si è impegnato, questo sì!, interamente in una comunione.

Ho sottolineato nelle ultime domeniche che Dio è innamorato di noi! Perché? Ma perché lui conosce l'amore, vive l'amore, è l'amore. Gesù ci racconta di un Dio che non è solitudine. Non è un saggio con la barba bianca che si gira i pollici! Che noia stare da soli!!

Siamo sinceri: ogni volta che ti sei sentito amato veramente, ti sei forse annoiato? Non credo, perché l'amore non annoia. L'amore è creativo, vitale, dinamico. Ecco quello che ha vissuto Gesù nel proprio rapporto con il Padre, una relazione d'amore!

Che ci dice la Trinità? Ci racconta di un Dio che non è solitudine, ma comunione!
Ma noi, non siamo fatti ad immagine di Dio? Sì, vero?

Anche noi siamo chiamati a diventare una parabola di comunione, artefici unici ed irripetibili della comunione divina.
Ricordiamoci che Gesù ha fiducia di noi!

Questa settimana costruiamo comunione! La nostra vita a scuola, in ufficio, in università, sia parabola di comunione!

Occhio, incontrerete chi si fa parabola di divisione, chi distrugge, chi accusa!
Non temete! Il nostro Dio è differente!
Buona settimana di comunione a tutti voi!

 

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