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TESTO Commento su At 20,28.31

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Mercoledì della VII settimana di Pasqua (19/05/2010)

Brano biblico: At 20,28.31 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge [...]. Vigilate.

Come vivere questa Parola?

"Vegliate, vigilate": due parole d'ordine che non devono mai essere radiate dal vocabolario dell'apostolo, del cristiano.

La fede non ci mette al sicuro dagli attacchi del nemico, anzi si direbbe che ci espone maggior-mente ad essi. Più l'impegno è forte più subdole si fanno le sue provocazioni nel tentativo di irretirci e così farci cadere, trascinando con noi coloro per i quali avremmo dovuto essere fari che illuminano la notte.

Vegliate nelle persistenti tenebre di una notte di cui, a volte, sembra di non intravedere la fine. Si ha l'impressione che tutto frani: perdita del senso dei valori a livello sociale, cadute in meschini com-promessi da parte di chi avrebbe il compito di mantener desta la consapevolezza della meta, cadute clamorose che lasciano sconcertati e disorientati...

Notte, notte, notte che sembra tutto inghiottire inesorabilmente. Ma non dimentichiamo che pro-prio quando la notte è più fonda, l'alba non può essere tanto lontana e che il nostro compito, oggi più che mai, è quello della sentinella che scruta l'orizzonte per annunciare il mattino.

Vigilare su se stessi, innanzitutto, per non scivolare nei lacci del maligno o per sottrarci alla sua morsa qualora ci accorgessimo di aver ceduto alle sue lusinghe. Vegliare anche per chi, stanco e smar-rito, non crede più nella luce, di cui ha pur sempre bisogno e di cui, in fondo, va cercando chi ne an-nunci l'affiorare.

"Siate luce" è il mandato del Maestro che non possiamo dimenticare. Siate luce che contrasta le tenebre e mantiene desta la speranza.

Oggi, nel mio rientro al cuore, mi immergerò con atteggiamento contemplativo nella luce che promana dall'evento pasquale, con la ferma volontà di lasciarmi da essa guidare e di irradiarla intorno a me.

Nelle tenebre in cui è avviluppata la nostra società, concedimi, Signore, di vincere la tentazione di diventare profeta di sventure. Rendimi piuttosto testimone della tua luce che nulla e nessuno potrà mai soffocare.

La testimonianza di un abate cistercense del XII secolo

Vegliate perché la Luce del mattino, Cristo, si alzi su di voi; egli la cui «venuta è sicura come l'aurora».
Beato Guerrico d'Igny

 

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