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TESTO La fiducia di Gesù!

don Carlo Occelli  

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Ascensione del Signore (Anno C) (16/05/2010)

Vangelo: Lc 24,46-53 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 24,46-53

46e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, 47e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48Di questo voi siete testimoni. 49Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».

50Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. 51Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. 52Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia 53e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

Ogni volta che medito la Parola di Gesù, sento che lo Spirito mi parla. E' qui con me, in me e mi conduce ad un'altra avventura. Mi vuole proprio convertire, non molla. D'altronde, lo abbiamo ricordato la scorsa settimana, Dio si è innamorato follemente di noi.

E allora lasciamo che anche oggi il soffio dello Spirito possa parlare ai nostri cuori per cambiare la nostra vita!

Sono passati quaranta giorni dalla Pasqua e gli apostoli ancora stanno faticando a capire quel che è successo. E noi siamo fratelli loro. Non tutti i vangeli raccontano dell'ascensione di Gesù al cielo, Luca però ci presenta addirittura due racconti: uno nel vangelo, uno negli Atti degli Apostoli. Nell'uno l'ascensione è posta 40 giorni dopo la Pasqua, nell'altro è unito all'evento pasquale. Dicono due aspetti della stessa medaglia, così sarà anche per la Pentecoste.

Noi, nel tempo liturgico, celebriamo tre feste distinte: ci soffermiamo su tre aspetti dell'unico evento.

Cristo è risorto: e noi siamo già in cammino verso la risurrezione. abbiamo già questa presenza del vivente nei nostri cuori.

Sono trascorsi, dicevamo, quaranta giorni: Luca ci presenta sempre Gesù in cammino. La sua vita è un'ascesa a Gerusalemme dove morirà per amore, ora sale al cielo. E conduce fuori da Betania i suoi amici.

E conduce pure noi: sì, perché ogni volta che noi ascoltiamo la Parola siamo chiamati ad uscire. Ad uscire dalle nostre schiavitù per approdare alla liberazione, alla libertà.

Cristo ci chiama alla libertà, non alla schiavitù. E, proprio nell'ascensione, questo si manifesta con chiarezza. Perché? Insomma: perché Gesù ascende al cielo? Non si poteva ancora trattenere qualche giorno? Non poteva fermarsi in modo da far capire tutto, ma proprio tutto!, quel che aveva vissuto e raccontato nella sua vita? Non sarebbe stato meglio iniziare una serie di catechesi per i suoi discepoli, così duri di comprendonio?

Anzi, ora che ci penso bene, non sarebbe stato meglio pure per me? Perché te ne sei andato Gesù? Mi saresti stato di grande aiuto per la mia vita!!! Se tu fossi qui a spiegarmi proprio bene, sarebbe tutto più semplice!

Eppure Gesù ascende al cielo. Ama rischiare Gesù. Ve l'ho detto: si è innamorato!!! E gli innamorati rischiano sempre. Matti.

I due uomini che appaiono in bianche vesti ai discepoli dicendo" Uomini di Galilea? Perché state a guardare il cielo?" stanno forse constantando semplicemente che c'è un gruppetto di persone con naso e occhi all'insù? Non ci voleva un'apparizione!

no, amici, quei due dicono a loro e a noi: non guardare il cielo! Il Risorto tornerà, ma ora guarda qui a terra! Giù lo sguardo, giù il naso: in questa benedetta terra di Dio! Quella pienezza che riguarda la nostra eternità è già iniziata: siamo abitati dal suo Spirito! Allora che inizi il tempo della testimonianza!

Questo è il coraggio e la fiducia di Gesù! Ma ci rendiamo conto di questo?

Nessuna raccomandazione: lasciate solo che lo spirito parli in voi!

Tu, caro amico, con la tua vita, attraverso la tua vita, manifesti la presenza di Dio su questa terra!

Sì, proprio con la tua vita talvolta sgangherata, zeppa di domande e di dubbi, colma di impegni e d'incontri: manifesti Gesù in mezzo a noi!

Veramente Gesù ha avuto un grande coraggio no? Non si è fermato qui, apparentemente, nessuno lo vede più con gli occhi: ma è dentro di noi e attraverso noi!

Con la festa dell'ascensione Gesù non ci lascia soli, ma liberi: l'avventura è totalmente nostra! Il risorto è al nostro fianco, è dentro di noi, la nostra roccia.

Oggi dobbiamo riscoprire questa grande fiducia di Dio: lasciamoci rigenerare da questa fiducia. Comunichiamo nei nostri volti, nelle nostre parole, nei nostri stili di vita, questa fiducia che ci è stata donata e che Dio non ha nessuna intenzione di riprendersi.

Alziamoci questa settimana, ogni mattina, con questa parola nel cuore: fiducia, fiducia, fiducia. E spargiamola attorno a noi come petali di fiori!

In fondo nella vita ci sono solo due alternative: la fiducia o la sfiducia. Nelle relazioni, nel lavoro, nella famiglia, nell'economia e nella politica: alla fine tutto dipende da quello!

Dio si fida di me, affida se stesso a me... si sa, gli innamorati vendono il mondo tutto a modo loro!

Coraggio allora! Dio è dentro di noi, fidiamoci anche noi di lui! Non lasciamoci abbattere da nessun ostacolo.
E ricordiamo: da che cosa ci riconosceranno?
Dall'amore. Amore e fiducia vanno a braccetto!

 

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