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TESTO Rimanere in amicizia

don Luciano Sanvito

S. Giovanni della Croce (14/12/2010)

Vangelo: Gv 15,9-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 15,9-17

9Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. 10Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. 11Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.

12Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. 13Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. 14Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. 15Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. 16Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. 17Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.

Amicizia che rimane e cresce, quella tra Gesù e lui.

San Giovanni dell Croce sperimenta l'amicizia del Mistero della Croce, nella "Notte Oscura" dell'anima, nella faticosa ma efficace salita al "Monte" dell'incontro, dove questa amicizia viene suggellata dopo ogni fatica e ogni croce.

Croce e fatiche santificate, per san Giovanni, in quella esperienza amante della croce, dove il Mistero della paura si scioglie in intimità inaccessibile e sempre nuova, dove quel monte della rivelazione che nella notte non trova il senso della chiarezza della fede ritempra però ogni volta, e sempre più l'efficacia dell'amore, dell'amicizia incarnata e saldata dalla sofferenza del patire e del conoscere sempre più l'intimità reciproca: quella di Dio e quella del cuore umano, entrambi inaccessibili nel tempo terreno, e solo intuibili e appetibili nell'eternità.

Per questo, Giovanni gusta e saggia la Croce di Gesù su di sè, e diventa saggio e degustatore che offre alla Chiesa la primizia dei frutti della Croce.

Per questo il suo salire al Mistero della Montagna inaccessibile diventa non solo un dono per Lui, ma un desiderio per chi, come lui, partecipa all'avventura della comprensione piena e efficace della presenza misteriosa del Dio fattosi vicino.

E su questo monte della fede oggi insieme ci ritroviamo.

 

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