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TESTO Gv 15, 9-17

padre Paul Devreux

VI Domenica di Pasqua (Anno B) (28/05/2000)

Vangelo: Gv 15,9-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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9Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. 10Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. 11Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.

12Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. 13Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. 14Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. 15Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. 16Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. 17Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.

Gesù dice: "Rimanete nel mio amore". Penso che se veniamo in Chiesa, è perché sentiamo questa necessità. La via per rimanere nel suo amore è osservare il comandamento che lui stesso ha osservato: amare. Gesù ci fa questa proposta perché questo gli ha dato gioia e può dare gioia anche a noi. Il modo migliore per amare è di andare incontro all'altro, come ha fatto lui.

Posso discernere se gli sono amico, controllando se amo coloro che lui ama. Questo non è un ordine o una condizione per essere salvati; è la via maestra per vivere la comunione con lui.

Gesù ci ha amato, e questo ha significato per lui una totale dedizione all'uomo. In altre parole, ha

significato la perdita della sua libertà, a favore della libertà dell'altro. Come l'amante è schiavo dell'amata, così chi ama Dio si dedica agli altri. Chi dice: "Io credo in Dio e cerco di non fare del

male a nessuno", non lo ha conosciuto. Il grosso problema dell'umanità è di non conoscere il suo Creatore, o di immaginarlo despota. Conoscere Dio è fonte di gioia e dà la capacità di andare

incontro all'altro, cercando non più il mio interesse, ma il bene comune.

Signore donami di rimanere nel tuo amore, affinché possa nascere in me la voglia di provare ad amare i fratelli, che tu mi metti accanto.

 

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