PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO E la rete non si squarciò

mons. Roberto Brunelli

III Domenica di Pasqua (Anno C) (18/04/2010)

Vangelo: Gv 21,1-19(forma breve Gv 21,1-14) Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 21,1-19

1Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: 2si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. 3Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.

4Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. 5Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». 6Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. 7Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. 8Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.

9Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. 10Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». 11Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. 12Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. 13Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. 14Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

15Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». 16Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». 17Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. 18In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». 19Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

Tra la risurrezione di Gesù e la sua visibile ascensione al cielo gli apostoli, forse in attesa di istruzioni o forse pensando conclusa l'avventura, tremenda ed esaltante insieme, vissuta con Gesù, sono tornati alla loro vita consueta; nel brano odierno ne troviamo alcuni di notte sul lago di Tiberiade, impegnati in una pesca infruttuosa. Quando però, all'alba, danno retta a un tizio che dalla riva dice loro di gettare la rete sulla destra della barca, eccola subito riempirsi in misura prodigiosa; non par vero, dopo l'inutile fatica della nottata, e quasi a sincerarsi di non avere le traveggole contano il bottino: 153 grossi pesci. Intanto riconoscono nello sconosciuto sulla riva il loro Signore risorto, e in proposito il vangelo mette in evidenza l'atteggiamento di due degli apostoli: Giovanni è il primo a riconoscerlo; Pietro allora, per incontrarlo subito, si getta in acqua e lo raggiunge a nuoto.

L'episodio presenta una chiara valenza simbolica. Questa pesca miracolosa si collega con quella avvenuta tre anni avanti, all'inizio della vita pubblica di Gesù, quando egli ha chiamato i primi futuri apostoli (tra loro, proprio Pietro e Giovanni) promettendo: "Vi farò pescatori di uomini". Quali uomini? Tutti, come suggerisce il numero dei pesci, se si considera che all'epoca di pesci se ne conoscevano proprio 153 specie. Una pesca prodigiosa, che avviene però solo quando i pescatori seguono il comando di Gesù; una pesca prodigiosa anche per un altro motivo: benché i pesci "fossero tanti, la rete non si squarciò". Prodigi, di cui gli apostoli sono solo gli strumenti: ad agire in realtà è la potenza del Signore. Così l'episodio si rivela nel suo pieno significato: quella rete che non si rompe, che può accogliere in sé tutti, è la Chiesa, dove riconoscere (come Giovanni) l'amore del Signore, dove è possibile a tutti (come a Pietro, che pure l'aveva rinnegato) avvicinarsi a lui.

Il seguito dell'episodio dice chi Gesù ha messo a capo della Chiesa. E non si finisce di stupirsi fossimo stati noi, avremmo scelto Giovanni, il discepolo amato e fedele, l'unico coraggioso tanto da aver seguito Gesù sino ai piedi della croce. E invece no; Gesù sceglie Pietro, un uomo capace di slanci generosi ma anche di viltà, dunque incostante, inaffidabile. Se ne deduce che se la Chiesa "pesca" in abbondanza, non è per l'abilità di Pietro (e dei suoi successori e relativi collaboratori) ma per la volontà del suo divino Fondatore; se la Chiesa non si squarcia, se malgrado mille avversità continua ad accogliere in sé uomini d'ogni condizione e latitudine, è perché a guidarla in realtà è Lui, sempre e solo Lui. Lo prova il fatto che a rappresentarlo Egli sceglie proprio chi pochi giorni prima l'aveva rinnegato, offrendogli la possibilità di riscattarsi: tre volte aveva negato di conoscerlo, e tre volte Gesù gli pone la domanda riparatrice: "Mi ami tu?" E solo dopo ogni risposta positiva ("Certo, Signore, tu lo sai che ti amo") gli conferisce l'incarico: "Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore".

Il compito di Pietro a guida della Chiesa è espresso, dopo la metafora della pesca, con quella del pastore, già ben nota al popolo d'Israele, al quale i profeti avevano insegnato che Dio è il pastore del suo popolo. Da Dio, il Padre, il compito era passato a Dio, il Figlio: più volte Gesù aveva detto di sé "Io sono il buon pastore". Con l'incarico a Pietro, il compito passa a lui: "Pasci le mie pecore". "Come il Padre ha mandato me, così io mando voi", aveva detto agli apostoli, ai quali però assicurò anche: "Ecco, io sono con voi sino alla fine del mondo".

 

Ricerca avanzata  (53970 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: