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TESTO Gv 12, 20-33

padre Paul Devreux

V Domenica di Quaresima (Anno B) (09/04/2000)

Vangelo: Gv 12,20-33 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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20Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni Greci. 21Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù». 22Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. 23Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. 24In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. 25Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. 26Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. 27Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! 28Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!».

29La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». 30Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. 31Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. 32E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». 33Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.

Gesù parla della sua glorificazione. Essa s'identifica con il portare molto frutto. Penso che ognuno di noi ha piacere di sapere che la propria vita è importante. Gesù ci dice che la condizione per portare frutto è quella di morire, di consumarsi per qualche cosa, come il chicco di grano che si consuma per dare vita ad una nuova spiga.

Chi preferisce preservarsi rimane solo perché la sua vita non serve la vita di nessuno. Chi ama la propria vita, nel senso che la considera più importante della vita degli altri, la perde. Chi odia la sua vita, cioè chi da importanza alla vita dell'altro, la conserva per sempre, perché diventa una vita preziosa sia agli occhi degli uomini che di Dio. Questi sono ragionamenti che può accettare anche un non credente perché è pura logica.

Noi però abbiamo una possibilità in più: oltre a servire l'uomo possiamo servire Gesù. La via per servirlo è seguirlo; fare ciò che ha fatto lui. Questo ci rimanda subito alla croce, ma più specificamente alla volontà di amare l'uomo e di andargli incontro a tutti i costi, perché questo è quello che Gesù ha fatto in tutta la sua vita; la croce è solo una conseguenza di ciò. Io ho tendenza ad andare incontro all'altro per ricevere, anche quando dico di andarci per dare. Il confronto con l'eventualità della croce mi aiuta a vedere le vere intenzioni del cuore. Penso che la croce non piace a nessuno, come l'idea di essere rifiutato. Da questo capisco che seguire Gesù significa fare la scelta di Amare, che sarà sempre una fatica; la fatica di dispormi ad andare incontro all'altro, sapendo che è rischioso, la fatica di espormi al rimetterci. Ma è anche bello farlo perché attraverso questa fatica intuisco cosa fa Gesù per me, e quanto mi vuole bene.

Gesù dice ancora che se uno lo serve il Padre lo onorerà. Una persona onorata è una persona felice, che può stare tranquillo. Questo può succedere se c'è chi pensa ai tutti i miei bisogni. Quindi con questa promessa Gesù ci dice: "pensa a seguirmi e vedrai che ai tuoi bisogni ci penserà mio Padre". Basta guardare a chiunque abbia fatto sul serio nel seguire il Signore per constatare quanto questo è vero. Il Signore sa meglio di me quali sono i miei bisogni più autentici.

"Ora l'anima mia è turbata.", non è stato facile decidere di andare avanti, ma l'unica via che Gesù ha per manifestarci la grandezza dell'amore del padre per noi è quella di amarci senza preservarsi, e questo decide di fare. Gesù era ad un bivio: Preservarsi, amare la sua vita, o preferire di amare. Ha scelto la seconda, e per questo oggi noi parliamo ancora di lui.

Signore grazie di questa tua scelta, donami di poterti seguire.

 

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