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TESTO Mc 9, 1-9

padre Paul Devreux

II Domenica di Quaresima (Anno B) (19/03/2000)

Vangelo: Mc 9,2-10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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2Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro 3e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. 4E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. 5Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». 6Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. 7Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». 8E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.

9Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. 10Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.

Domenica scorsa abbiamo visto che è importante trovare del tempo per pregare e ascoltare il Signore, perché questo corrisponde ad un nostro bisogno.

Oggi vediamo un esempio concreto di come Gesù, attraverso la scelta della preghiera, risolve un problema molto grosso.

Gesù prende con sè Pietro e altri due per andare a pregare sopra un monte: perché?

Leggendo il testo precedente ci accorgiamo che Gesù, dopo aver chiesto ai discepoli chi egli fosse e aver accettato da Pietro il titolo di Messia, comincia a parlare apertamente della sua passione. Pietro, portandolo in disparte, lo invita a non tenere mai questo tipo di proposito, ma Gesù lo rimprovera pubblicamente.

E' facile immaginare lo stato d'animo di Pietro e anche il clima che si respira in comunità, dopo questo rimprovero di Gesù.

L'evangelista ci ricorda che: "Sei giorni dopo" Gesù prende l'iniziativa di andare a pregare con Pietro e compagni. Segno che quei sei giorni se li ricorda perché sono stati lunghi e pesanti. Pietro non parla con nessuno ed è scontroso. Gesù lo lascia vivere le sue risonanze e quando lo ritiene opportuno, fa la sua proposta.

Lo scopo è di chiedere al Padre il dono necessario per superare questo momento di incomprensione. Pietro è scandalizzato dai discorsi sulla passione e offeso per il rimprovero. C'è bisogno di qualche cosa che lo riapra alla fiducia in Gesù.

Non credo che Gesù sa cosa succederà, ma sa che sul monte Dio provvede.

Ed ecco il Dono di Dio: Gesù è trasfigurato e parla con Mosè ed Elìa. Poi sentono quella voce che già hanno sentito il giorno del battesimo, con l'aggiunta: "Ascoltatelo".

Pietro, Giacomo e Giovanni ancora non hanno capito il discorso della passione, ma la fiducia in Gesù è ristabilita, ed il segno è che il dialogo riprende, le risonanze circolano, si parla. Questo fa il Dono del Signore; apre il cuore dell'uomo alla comunicazione.

Signore ti consegniamo tutte le nostre difficoltà relazionali; dona anche a noi la capacità di saperci fermare e invocare il tuo aiuto.

 

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