TESTO Generazione accogliente
Mercoledì della XXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (16/09/2009)
Vangelo: Lc 7,31-35

«31A chi dunque posso paragonare la gente di questa generazione? A chi è simile? 32È simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri così:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”.
33È venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “È indemoniato”. 34È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”. 35Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli».
LA GENERAZIONE DI OGGI NON SA ACCOGLIERE I SEGNI DI DIO
Anzi, i segni dati da Dio vengono addirittura stravolti dalle considerazioni umane.
Nonostante i richiami, i segni non sono accolti e vengono rifiutati.
Accogliere il segno quale occasione di Dio, e non quale realtà in sè.
Noi partiamo spesso dalle nostre considrazioni per accostare i segni; dovremmo invece accogliere i segni che Dio ci dà per le nostre considerazioni.
L'indifferenza di fronte ai segni di Dio rimane alla base di tutte le cattive e errate interpretazioni nostre.
L'atteggiamento indicato dal segno diventa il cammino verso la salvezza.
Ma se non accogliamo il segno di Dio, ecco che nemmeno la sua azione salvifica può procedere.
Questa generazione non accoglie i tanti segni che con abbondanza Dio le riversa nella storia quotidiana.
ACCOGLIERE IL SEGNO DEL BALLO E DEL PIANTO COME GRAZIA