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TESTO Commento su Giovanni 20,19-31

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II Domenica di Pasqua (Anno C) (11/04/2010)

Vangelo: Gv 20,19-31 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». 20Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». 22Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

24Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. 25Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».

26Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». 27Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». 28Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». 29Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

30Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. 31Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Atti degli Apostoli (5,12-16)

In questi versetti possiamo notare come il potere taumaturgico degli apostoli viene sviluppato tra i credenti. Questi ultimi portavano gli ammalati e i bisognosi nelle piazze perché vedevano in loro i salvatori i guaritori grazie alla mano del Signore. Infatti gli apostoli erano stati scelti attraverso lo Spirito Santo per compiere la missione terrena di Gesù. Gerusalemme fu considerata la città come punto di partenza della missione universale degli apostoli. I fatti al portico di Salomone furono una tappa di questa missione. Gli apostoli operano per conto di Gesù e questi eventi sono il filo conduttore con Lui. E' Gesù che attraverso gli apostoli continua ad esserci. La gente stessa lo capisce. Gesù c'è, anche se non è presente fisicamente.

Apocalisse (1,9-13 17-19)

Giovanni trovandosi nell'isola chiamata Patmos a causa della parola di Dio e della testimonianza di Gesù, cadde in estasi di fronte allo Spirito nel giorno del Signore. Sentì una voce che gli disse: quello che vedi scrivilo in un libro, e mandalo alle 7 chiese Efeso,Smirne,Pergamo,Tiatira,Sardi,Filadelfa e Laodicea. Le 7 Chiese dell'Apocalisse indicano il simbolo di totalità di tutta la Chiesa universale. L'angelo o messaggero che si presentò davanti a Giovanni sicuramente rappresentava Cristo stesso in quanto testimone della parola di Dio con l ‘Apocalisse, che si può tradurre rivelazione. Infatti l'Apocalisse segna un periodo di turbamenti e violente persecuzioni contro la Chiesa che stava nascendo. Essa si manifesta nel momento in cui il morale dei cristiani è un po' basso a causa di questi movimenti. Infatti quando Giovanni scrive i cristiani sono stati soggiogati dall'Impero Romano. L'Apocalisse è la grande epopea della speranza cristiana, il canto della Chiesa perseguitata.

Giovanni (20,19-31)

I protagonisti sono i discepoli. Il messaggio che ci fa arrivare Gesù attraverso la sua venuta ai discepoli è che bisogna credere anche senza vedere. Come nel caso di Tommaso che ha dovuto vedere Gesù per credere, quindi: beati quelli che non hanno visto e hanno creduto. Questo fatto in presenza dei discepoli è l'esempio di quanti segni Gesù ha lasciato perché si creda in Lui e nel Signore.

REVISIONE DI VITA

1-Quali sono le motivazioni che mi spingono a vivere la liturgia domenicale?
2-Quali fatiche trovo a pregare e a confessarmi?

3-Per Paolo, Cristo è la nostra Pasqua (1 Cor. 5,7). Per noi che significa celebrare la Pasqua?

 

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