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TESTO Pasqua è rialzarsi per incontrare Cristo e i nostri fratelli

padre Antonio Rungi

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Domenica di Pasqua - Risurrezione del Signore (Anno C) (04/04/2010)

Vangelo: Gv 20,1-9 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 2Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». 3Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. 4Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. 6Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, 7e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. 8Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Pasqua è rialzarsi per incontrare Cristo e i nostri fratelli, è questo il senso della mia Pasqua di oggi e di sempre. Nelle nostre debolezze, difficoltà, problemi di ogni genere, guardare al risorto è riprendere quota, coraggio e andare avanti nonostante tutto. Il tempo che stiamo vivendo non è tra i più sereni nella chiesa e nel mondo, ma Gesù risorto ci dà il coraggio di andare avanti, perché è necessario salire il Calvario per giungere alla risurrezione. E se questo è stato scelto da lui come via di salvezza, anche noi cristiani dobbiamo seguire la strada del maestro con il coraggio della fede, con la speranza nel cuore con la forza dell'amore. Dobbiamo essere come le donne, che andate di buon mattino al sepolcro, trovarono la tomba vuota. La risurrezione rimotiva tutta la nostra via e ci impegna poi a portare agli altri l'annuncio della gioia e letizia che viene dalla vittoria della morte.

Quanto è difficile accettare il dolore, la morte, l'ingratitudine, quante delusioni che si infrangono di fronte alla gioia della risurrezione. Con la Pasqua tutto riprende vita e la primavera anche meteorologica ci riporta al senso di ricominciare, di riprendere un cammino iniziato, interrotto o intramezzato da soste e dimenticanze. Ripartire della tomba vuota, dal sepolcro che è luogo di vita e non di morte, ripartire dalle fragilità personali e comunitarie per vivere l'esperienza della risurrezione oggi e sempre, non solo come celebrazione liturgica, ma come moralità. Ci aiuti in questo cammino spirituale di risurrezione il testo del Vangelo di Giovanni

La fede nella risurrezione del Signore ci aiuti a recuperare i veri valori umani e cristiani tra noi. Non più dubbi, incertezze, tradimenti, delusioni, ma solo speranza e fiducia in Dio e da questa sorgente di verità trarre la forza per amare la vita, anche quando non ci sorride, quando è segnata dalla solitudine, quando i tuoi amici sono andati via, quando l'amore è stato distrutto, quando la famiglia non ritrova più le ragioni dello stare unita nel Signore e nel rispetto reciproco, quando la politica si ferma alla sola parola, quando la giustizia è dimenticata nei rapporti interpersonali e internazionali, quando tutto sembra nero e allora si alza forte la voce: è risorto, non è qui, vi precede nel cammino della gioia e della speranza. Solo Cristo Risorto può dare senso a tutto quello che è dolore, ma soprattutto gioia.

Ed oggi vorremmo sperimentare la gioia, quella gioia che riempie il cuore e tende la mano per una riconciliazione universale. San Paolo ci aiuta ad indirizzare il nostro sguardo oltre le cose della terra e del mondo, perché queste non sono fonte di vera gioia. Chi ha sperimentato tante delusioni in questo senso sa che davvero l'unica felicità che possiamo assaporare è quando ci abbandoniamo totalmente alla volontà di Dio e lavoriamo per la gloria del cielo, verso la quale siamo tutti indirizzati e che ci auguriamo possa essere anche la nostra patria a conclusione del tempo che il Signore ci ha assegnato in questo mondo. Cercare le cose di lassù è davvero una esperienza bellissima, è quasi toccare con mano il cielo e l'eternità. E' volare in alto, è liberarsi dal fango e dalle pastoie di questo mondo che ti tengono legato al terreno e non all'eterno.

Farsi promotori e missionari di questi valori superiori oggi è un compito difficile, soprattutto di fronte agli angioscianti drammi che stiamo vivendo in questi giorni con gli attacchi al Papa, alla Chiesa, ai sacerdoti e ai valori della fede cattolica. Non ci lasciamo intimidire, ma ritroviamo il coraggio di andare nel mondo a portare l'annuncio della risurrezione di Cristo, sperando fermamente nella nostra risurrezione individuale e comunitaria. Ci aiuti in questo compito di evangelizzazione al positivo e al bene ciò che leggiamo oggi nel testo degli Atti degli Apostoli.

Sento il dovere di scrivere in questo momento un pensiero per il Papa: basta con gli attacchi al Santo Padre. Noi cattolici siamo stanchi di queste farneticazioni. Movimentiamoci per far sentire la nostra voce. Vorremmo fare silenzio per non alimentare speculazioni di qualsiasi genere ogni volta che parla il Papa o un vescovo o un responsabile delle alte sfere vaticane. Noi come cattolici, semplici fedeli e sacerdoti vogliamo far sentire la nostra voce perché non si continui in questo assurdo massacro contro il Papa e la Chiesa. Destabilizzare la Chiesa è un danno all'umanità intera, alla società internazionale e a quanti hanno a cuore il vero bene. Come si fa a sostenere una campagna di odio contro il Papa senza che non intervengano governi, autorità, direttori responsabili di giornali ed altro? Come si può portare avanti una campagna di diffamazione e dissacrazione nei confronti dell'autorità morale più importante del mondo? Chiedo a tutti i cattolici un suppllemento di santo orgoglio, quello che ci mette nella condizione di rivendicare il diritto di dire la nostra e di protestare fermamente nelle sedi competenti. Non si tratta di nascondere verità se tali sono circa le debolezze di qualche prete, ma non possiamo accettare questa campagna di accusa al Papa in un tempo particolarmente importante per noi come la Pasqua. Chiedo per la solennità della Pasqua, un supplemento di omelia a sostegno del Papa attaccato ingiustamente in questi mesi.

Nella solennità della risurrezione, ci sia la nostra risurrezione con il coraggio di parlare, di difendersi con la forza della verità, senza aver paura di nessuno, perché chi sta nella verità non può e non deve temere nessuno, tantomeno quanti sono dalla parte della menzogna che hanno scelto come sistema di vita e di disinformazione. Non è questo il modo per far crescere l'umanità. Diciamo basta a tutto questo e se qualcuno ha sbagliato paghi personalmente. Mi auguro che nessuno strumentalizzi per secondo fini parole e interventi del Papa, Vescovi e sacerdoti. Vorremmo vivere la nostra Pasqua in grazia e in pace con tutti. Chiediamo il doveroso rispetto ad ogni cristiano, ad ogni sacerdote, ad ogni vescovo, al Papa e soprattutto alla Chiesa nella sua totalità che merita in ragione del tanto bene che fa in ogni parte del mondo.

Noi vogliamo vivere la Pasqua con il segno della pace nel nostro cuore e nelle nostre azioni. Ecco il mio personale augurio che estendo a ciascuno di voi in questo momento e che aggancio a quanto pregheremo oggi in Chiesa nella messa di Pasqua: O Padre, che in questo giorno, per mezzo del tuo unico Figlio, hai vinto la morte e ci hai aperto il passaggio alla vita eterna, concedi a noi, che celebriamo la Pasqua di risurrezione, di essere rinnovati nel tuo Spirito, per rinascere nella luce del Signore risorto. Amen.

 

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