PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Il grande salto

Marco Pedron  

Domenica di Pasqua - Risurrezione del Signore (Anno C) (04/04/2010)

Vangelo: Gv 20,1-9 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 20,1-9

1Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 2Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». 3Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. 4Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. 6Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, 7e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. 8Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Buona Pasqua a tutti. La fede dice: la Pasqua è il centro della nostra fede. In genere però le persone non ci capiscono tanto. Il Natale è più semplice: un bambino lo capiscono tutti. E poi a Natale c'è freddo (richiama il calore), ci sono le feste (richiama gli amici, lo stare insieme), c'è l'anno nuovo (il nuovo è chiudere con il vecchio e apre ad una nuova speranza): per questo la gente ama di più il Natale. La Pasqua sembra difficile da capire.

Cosa vuol dire innanzitutto la parola resurrezione. Ri-sur-rezione è una parola latina. E' formata dal suffisso "ri", che vuol dire "di nuovo" e indica un movimento inverso, contrario. "Sub" vuol dire "da sotto, da dentro". Il movimento è da sotto verso fuori, dal buio alla luce. "Regere" è dirigersi, condurre, guidare, governare, controllare.

Resurrezione, allora, è quando andavi in un senso, ma poi dal di dentro succede qualcosa che ti fa andare in un altro senso. E' un cambiamento di senso, di direzione (dalla morte alla vita) ma ciò avviene dentro (sub).

Vuol dire che fuori le cose possono anche rimanere uguali (infatti Gesù non è più ritornato in vita), ma dentro tutto è diverso (prima era morto e poi non più, perché lo sentivano forte e chiaro: vivo).

Ma storicamente, cos'è successo? Quando Gesù venne arrestato tutti i suoi discepoli fuggirono (begli amici, eh!). Probabilmente se ne tornarono in Galilea, alle loro case. Solo alcune discepole trovarono il coraggio di assisterlo da lontano.

Pensarono: "E' tutto finito! E' stato bello, meraviglioso, ma che delusione, adesso!". I discepoli vissero un fallimento totale: si sentirono finiti, morti dentro e presi in giro da tutti coloro che, finché seguivano Gesù, dicevano loro: "State attenti! Come fate a fidarvi di un pazzo? Di un eretico? Di un senza-Dio (!)?". E di fronte a ciò che era successo gli apostoli dissero: "Avevano proprio ragione!".

Ma poi successe il vero miracolo della resurrezione: quel Gesù che credevano morto, davvero finito, davvero sepolto e "vicenda-Gesù" chiusa, bene, proprio quel Gesù iniziarono a sentirlo vivo, potente, presente in maniera inequivocabile, indiscutibile, dentro di loro. Era così presente che "lo videro" chiaramente: non c'era nessuna possibilità di errore.

Questo è il vero miracolo visibile dalla sponda umana della resurrezione: i discepoli che il venerdì santo erano disperati ed erano fuggiti tutti via in preda alla paura e al terrore più totale, alcune settimane dopo, a Pentecoste, erano pronti ad annunciare Gesù come Signore.

Per lui andavano in prigione, per lui venivano derisi, umiliati, percossi, ma nulla li fermava più. Per lui potevano anche morire e molti di loro furono davvero giustiziati: ma nulla li fermava. C'era in loro un fuoco che non si spegneva mai.

Tutto questo è successo e ne siamo certi: non si può spiegare come quei discepoli poterono compiere un cambiamento così radicale, profondo, decisivo, fedele, in un tempo così breve (erano già stati un bel po' prima con Gesù ma non erano mica cambiati tanto!) se non con l'irruzione di una forza divina in loro. O impazzirono tutti o ciò che dicevano era vero: "Il Signore è risorto, noi lo abbiamo visto! Il Signore è vivo, lo sentiamo, è dentro di noi, vive in noi e con noi".

Allora, cos'è la resurrezione? La resurrezione è un'esperienza inaspettata e incredibile che gli apostoli fecero.

La cosa viene ben descritta nel vangelo. Pietro e Giovanni si fanno una bella corsa. Gv descrive con minuzia chi arriva prima (Gv) e poi non entra; chi arriva dopo (Pt) ed entra. Ma che solo il primo (Gv) vede e crede mentre il secondo (Pt) no.

Pietro, infatti, (Cefa', significa appunto pietra, duro, ostinato, "de coccio": un nome che è un programma!), nel vangelo è colui che vuol capire con la testa, che è solo razionalità.

Giovanni, che non si nomina mai così nel vangelo di Gv, ma di cui si dice "quello che Gesù amava" (20,2) è, come dice il nome, l'amore, l'intuizione, il sentimento, la parte emotiva, l'interiorità, la vibrazione.

La mente controlla il sentimento e cerca di contenerlo perché il sentimento è un'onda d'urto forte. La mente ci serve per capire (è Pietro che entra per primo 20,6!), per spiegare, per interpretare.

Ma l'organo della vita è il cuore/anima; l'amore, la vitalità, lo stupore, la fede, la conoscenza di Dio, si percepiscono, si "sentono", si sperimentano. Per fare tutto questo serve il cuore/anima; la mente spiega cos'è successo.

Di fronte ad un tiramisù la mente inizia a dire: "Qui c'è del caffè; i biscotti usati sono i Savoiardi; c'è un po' di liquore, ecc.". Il cuore/mente prende il cucchiaino e lo assaggia, lo gusta e ne sente la bontà. Nessuno si è mai ubriacato con la parola "vino" e nessuno si è mai riscaldato con la parola "sole". Dio, resurrezione, fede, Vita, è una persona di cui inebriarsi, appassionarsi, innamorarsi.

Pietro, la mente, la durezza, quando non vuoi far spazio alla vita che c'è in te, non vedrà niente. Sì, vedrà tante cose ma tutto quello che vedrà non provocherà niente in lui.

Giovanni, l'amore, l'interiorità, il sentimento profondo, non solo vedrà ma inizierà a capire.

Quando parli con il tuo amore, guardalo negli occhi, entragli dentro. Senti non tanto cosa ti dice ma le vibrazioni del suo cuore; cogli la sua tristezza, il suo slancio, la sua meraviglia, il suo amore. Quando abbracci il tuo amore, sentilo, chiudi gli occhi e senti l'odore della sua pelle, il profumo del suo corpo. Quando canti, fermati e senti le onde che vibrano dentro di te; che provocano emozioni, che con un dolce ticchettio fanno risuonare le corde della tua anima. Quando sei in chiesa, fai silenzio, metti da parte ogni pensiero e ascoltati. Allora potrai percepire forte e chiara la presenza di Qualcun altro dentro di te.

Ogni tanto fermati e ascoltati. All'inizio magari da dentro di te usciranno demoni e mostri. Ma se avrai pazienza, con calma, nel silenzio, nel tempo, scoprirai una sorgente inesauribile di vita e di luce dentro di te. E quando guardi i tuoi figli che giocano, non guardare al disordine che fanno o se si sporcano, cogli lo stupore, la voglia di vivere che pulsa da tutti i loro pori e lasciati contagiare.

Una storia racconta: "Ero sordo come una campana. Vedevo la gente che si alzava e faceva ogni sorta di giravolta. La chiamavano danza. A me pareva così assurdo... Poi un giorno sentii la musica. E allora capii: quant'era bella la danza". Se un giorno sentirai la "musica" allora saprai veramente cos'è "la danza"!

Resurrezione è poter cogliere l'invisibile nel visibile. Ma ci servono degli "occhi speciali", gli occhi della fede, quegli occhi che varcano la soglia della materia, per cogliere la vera realtà delle cose.

Una volta c'era la distinzione tra visibile e invisibile, tra scienza e religione. Una sembrava in contrapposizione dell'altra. Ancora oggi una fede e una scienza ingenue continuano a professare tutto questo.

Alcuni scienziati si rifanno all'oggettività della scienza, ma oggi gli scienziati stessi ci dicono che non esiste l'oggettività pura perché l'universo esiste per essere osservato ed osservandolo lo si fa esistere. Come a dire: siamo noi, con il nostro sguardo che creiamo l'universo.

Il primo fu Einstein ad ipotizzarlo, poi Heisenberg, Schrodinger, Bohr, Charon e altri hanno scoperto il Campo Unificato: cioè c'è una realtà che è all'origine di ogni realtà (soggetti, oggetti, forze, anche dei quattro campi fondamentali: elettromagnetico, gravitazionale, forte e debole). Gli atomi e le particelle subatomiche non sono nient'altro che la superficie, la materia, di qualcosa di più profondo: delle vibrazioni (perturbazioni di questo campo). Tutto ciò che esiste, nel profondo, è Spirito, Amore (Charon), informazione.

Questo porterà un giorno a far sì che la Vera Scienza e la Vera religione saranno un'unica cosa. Tutto questo è molto complesso (per molti è fantascienza pura!), richiede di avere tutta una serie di elementi e conoscenze che la maggior parte delle persone non ha (a volte neppure teologi o scienziati), ma ciò che conta è che l'Invisibile è dentro al Visibile.

Con la resurrezione di Gesù di Nazaret, noi affermiamo: Dio è qui. L'Invisibile si trova nel visibile. Bisogna solo cercarlo, bisogna solo conoscerlo, bisogna solo scovarlo. Ebbene i fisici quantistici dicono oggi la stessa cosa: Dio è qui. L'Invisibile si trova nel visibile. Bisogna solo cercarlo, bisogna solo conoscerlo, bisogna solo scovarlo; bisogna solo studiare.

Il vangelo inizia dicendo che Maria di Magdala si recò di buon mattino quand'era ancora buio. Sono due frasi opposte: "di buon mattino" vuol dire luce. "Quand'era ancora buio" vuol dire buio, notte. Apparentemente sono una contraddizione. In realtà esprimono i due aspetti di un unico evento: nel cuore di quella donna e dei discepoli, tutto era finito, e per questo era davvero buio, anzi di più, notte. Ma stava per accadere qualcosa di unico: la luce, la Vita, la vitalità, stava venendo fuori.

Ogni volta che tu dici: "E' tutto finito", sappi che, invece, sta nascendo qualcosa. E' che si pone ad un altro livello. E' che ti chiede di fare un salto quantico, un salto di fede, un salto evolutivo.

Dal punto di visto storico Gesù era morto (buio) e così sarà. Perché Gesù non tornerà più in vita come prima. La resurrezione non è un ritorno in vita di Gesù, ma il passaggio di Gesù ad un'altra dimensione ed ad un altro livello. Tant'è vero che quando i primi cristiani (e anche noi) parleranno del Gesù Risorto, useranno la parola "Signore". La parola Gesù indica il Gesù terreno, quello di Nazaret; la parola "Signore" indica il Gesù della fede, quello non solo vissuto e morto (Gesù di Nazaret) ma anche risorto (Signore).

Storicamente Gesù è morto, punto e basta. Ma dal punto di vista della fede (ecco il salto) Gesù è risorto, cioè lo puoi ritrovare in un altro "stadio", in un altro livello, in un altro modo.

Allora: tutto quello che ti succede, se da una parte è una fine, buio, morte, dall'altra è l'apertura per un salto qualitativo che ti porta a livelli superiori, più profondi e più interni.

Questa cosa si chiama fede. La fede è poter fidarsi perché in tutto ciò che succede noi siamo sostenuti; in tutto ciò che ci succede c'è Dio che tenta di plasmarci, di forgiarci, di purificarci.

Un amico che gioca a scacchi, a livello agonistico, mi ha detto che il suo insegnante/trainer gli fa fare tre ore di corsa e ginnastica al giorno. Per lui è una fatica immane. Un giorno gli ha detto: "Senti, ma perché mi fai fare tutto ciò?". "Per amore... solo un corpo sano può pensare in maniera sana".

E' così! Tutto ciò che ci succede è bene per noi. A volte è doloroso, a volte è duro, a volte non è piacevole, ma è necessario perché tutto tenta di farci andare per dove dobbiamo andare.

Se rimani a livello di storia, come per gli apostoli, dici: "Disastro! Che schifo! Tutto finito! Gesù è morto". Ma se sai compiere il "salto" di fede dici: "Tutto ha un senso! Benedetto tutto questo! Grazie".

Un uomo ha avuto una grave crisi depressiva: buio! Da questo punto di vista è dolore, sofferenza, notte, angoscia, mancanza di senso e disperazione. Sembra davvero che non ne uscirai. Sembra davvero che la tua vita sia finita.

Allora gli ho raccontato questa storia: "Un uomo vedeva un bruco che stava diventando farfalla. E vedendo la sofferenza di questa trasformazione, soffiò un delicatissimo alito caldo in modo che la cosa potesse avvenire più velocemente e con la minore sofferenza possibile. E così fu... Solo che il passaggio fu troppo veloce e le ali non si formarono a sufficienza per volare". "Ho capito - mi disse - ho compreso". Così accettò la sua sofferenza e ci guardò dentro, senza voler scappare. Fece una scoperta, tremenda ma meravigliosa: in realtà non si era mai ascoltato nella sua vita. Aveva sempre vissuto la vita di altri: quello che gli altri volevano e desideravano. Aveva paura di ascoltarsi e viveva compiacendo. Da un punto di visto storico, quella depressione fu solo dolore. Ma da un punto di vista del cuore, quella depressione fu resurrezione vita: scoprì se stesso.

Una coppia è andata in crisi. Entrambi non si sopportavano e guardavano "fuori". Quando erano in casa girava solo rabbia, vendette e ricatti. Chi ha vissuto lo sa quanto tutto questo sia doloroso. E, infatti, a volte si fa finta di niente piuttosto di vedere che il rapporto ha bisogno di crescere.

Da un punto di visto storico, è una crisi (buio), difficile, dolorosa, che non piace a nessuno e che tutti vorremmo evitare perché odiare chi amavi è molto doloroso; perché aver fondato dei progetti e vedere che cadono è terribilmente doloroso; perché credere di essersi sbagliati è davvero lacerante.

Ma da un altro punto di vista, se si esegue il salto, allora è resurrezione, vitale. Infatti, entrambi capirono che l'amore è condivisione. Condivisione di intimità, condivisione di spazi e progetti, condivisione soprattutto di sé. Che non si può stare insieme se non ci si apre e se non ci tocca l'anima. Prima stavano insieme, adesso si amano. Quella "morte" fu vitale.

Una ragazza cambiava ragazzi in continuazione; un mese, due, e poi via un altro. Ad un certo punto i nodi arrivano al pettine, anche perché così facendo ci si ritrova sempre senza nessuno e falliscono tutte le relazioni. Da un punto di vista storico: dolore, senso di solitudine e di smarrimento.

Ma fu proprio lì che fece il gran salto: lei non riusciva a vivere senza un uomo perché pensava di non valere lei come donna. Pensava: "Io non sto in piedi. Per stare in piedi mi serve qualcun altro". Se non succedeva quella "morte" mai avrebbe potuto crescere.

Allora: ogni fatto grave, per quanto grave sia (che c'è di più grave in questa vita della morte!): buio totale, diventa "luce", vita, resurrezione, se tu riesce a fare questo salto quantico, di fede, di evoluzione.

La perla è contenuta dall'ostrica: ma bisogna aprirla. Ogni scrigno racchiude un tesoro, se tu ci vai dentro. Ogni morte racchiude una vita e ogni notte conserva un'alba.

Tutto ciò che succede è buio, notte, morte, "sfiga", se tu rimani a quel livello e non fai il salto. Tutto ciò che succede è prezioso, grazia, benedizione, gratitudine, se compi quel salto. E quel salto non lo può fare nessuno se non che te.

La gente è arrabbiata perché succede quello o quell'altro, perché il collega ha fatto questo, la moglie quello, perché il figlio non fa quello che tu vuoi, perché il mondo non va come vorresti tu. Ma vivere così non serve. Bisogna fare un salto di resurrezione, un salto dalla materia allo spirito.

Qual è il tesoro racchiuso in questa situazione? Qual è il dono per me? Che cosa mi spinge a sviluppare? Qual è il valore che io devo imparare? Qual è la perla in questa situazione? Perché se non imparo ripeterò. E ciò che mi accadrà, visto che finora non ho imparato, sarà anche più forte. E mi arrabbierò sempre di più e mi sentirò sfortunato.

Sei arrabbiato perché ti hanno lasciato a casa dal lavoro... Ti hanno offeso davanti a tutti... Tuo padre voleva fare di te qualcosa che tu non volevi... Tua madre ti ha sempre gestito con il suo dolore... I superiori tentano di usarti per i loro scopi... Ti è morta una persona importante... Hai fatto un errore grave, di quelli che lasciano il segno... Sei ferito per ciò che hai subito nell'infanzia... Chi ti è vicino ti tratta come un incapace... Ce l'hai con te perché vorresti essere diverso e per questo ti odi... Un incendio ti ha distrutto la casa... Sei arrabbiato con Dio perché non ha ascoltato le tue preghiere...

Qual è il salto tuo, interno, evolutivo, che devi fare? Non accusare il mondo, non accusare gli altri. Il mondo non ha nulla di male e gli altri non sono te. Trova la perla e il tesoro, il dono per te. Allora tutto è accettabile, magari difficile, ma sensato (perché ha un senso per te).

Verrà un giorno in cui la morte mi si presenterà davanti e io dirò: "Oddio? E adesso?". Magari urlerò: "No, no, non voglio. No, non è giusto!". Di certo avrò tanta paura. Ma se avrò gli occhi della fede potrò dire: "Si torna a casa! Si va verso la vita!".

Avete presente un bambino quando nasce. Non lo so di preciso, ma credo che deve abbastanza "incazzarsi" per quello che gli sta succedendo: "Ma no! Qui si sta bene! Qui si è tranquilli, tutto è garantito, non c'è nulla da temere, non si fa fatica (neppure c'è da respirare o da mangiare)... no!". Lui pensa veramente di morire: invece sta nascendo. Sarà così.

Dietrich Bonhoeffer, pastore protestante, nell'aprile del 1945 viene giustiziato dai nazisti e fucilato. Quando si apre la porta per andare a morire dice: "Vado verso la vita".

Pensiero della Settimana

Ogni volta che cadevo mia madre faceva tre cose:
1. mi curava le ginocchia sbucciate;
2. mi dava un bacio;
3. e mi diceva: "Adesso torna a correre".
Ogni volta che io cado adesso io faccio lo stesso:
mi curo il mio dolore e le mie ferite con amore;
mi do un bacio perché continuo a valere nonostante tutto;
e mi dico: "Rialzati e riparti".

 

Ricerca avanzata  (54031 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: