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TESTO San Giovanni Battista

padre Paul Devreux

Natività di S. Giovanni Battista (Messa del Giorno) (24/06/2001)

Vangelo: Lc 1,57-66.80 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 1,57-66.80

57Per Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. 58I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.

59Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccaria. 60Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». 61Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». 62Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. 63Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. 64All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. 65Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. 66Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.

80Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.

Sappiamo tutti quale uomo di fede è stato Giovanni Battista. Chi gli ha trasmesso questa fede? Sicuramente i suoi genitori gli hanno insegnato molto; contempliamo la storia di Zaccaria per
capire meglio Giovanni Battista.

Zaccaria era un sacerdote. Non aveva figli e pregava per ottenerne, tant'è vero che quando gli appare l'angelo nel Tempio, la prima cosa che gli dice è: "la tua preghiera è stata esaudita". La sua reazione è di incredulità. Umanamente è comprensibile; sono anni che prega e non ottiene nulla. Ma allora perché continua a pregare?

Capita anche a me di pregare senza sperare di ottenere; lo faccio per abitudine, per sognare, anche per mettermi la coscienza a posto e poter dire a me stesso: "le ho provate tutte". Capita quando mi trovo davanti a malati gravi, a conflitti incancreniti tra famigliari o vicini di casa, ogni volta che mi sento impotente.

Oltre a non crederci, Luca ci racconta che Zaccaria rimase muto; sono due realtà che hanno

una matrice comune, il peccato, la diffidenza maturata in anni di sofferenza ed umiliazioni. Pensate cosa può vivere un uomo che sogna di avere un figlio ogni volta che un suo vicino o parente annuncia che sua moglie è incinta; quando sente qualcuno lamentarsi perché il Signore gliene ha

mandato un altro. E' uno scandalo per la coscienza religiosa e umana di Zaccaria. Perché il Signore
permette certe cose?!?

Tante volte rimango muto anche io di fronte a certe realtà e sofferenze. Eppure Zaccaria ci ha lasciato una preghiera di benedizione stupenda, che la Chiesa ci ripropone tutti i giorni nella

liturgia delle lodi! Avrà mai pensato Zaccaria che un giorno avrebbe scritto una preghiera di fede così ricca e piena di riconoscenza, così importante per tutta l'umanità?

Questo è l'uomo che ha educato Giovanni Battista, il quale dice anche a noi oggi: "Convertitevi e credete al vangelo perché il Signore viene, perché il Signore ascolta la tua preghiera, conosce i tuoi problemi, li vive sulla sua pelle, e certamente ti risponderà, perché il Signore della Buona Notizia è capace di trasformare la morte in vita, le situazioni tragiche in benedizione; così come ha fatto con la croce di suo figlio, con la sterilità di Zaccaria, con ognuno di noi".

Signore, fa' che anche io possa vederlo e arrivare a pregarti con le parole del cantico di Zaccaria, non più per abitudine ma per aver toccato con mano la tua salvezza.

 

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