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TESTO Appropriarsi della vigna

don Luciano Sanvito

Lunedì della IX settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (02/03/2010)

Vangelo: Mc 12,1-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 12,1-12

1Si mise a parlare loro con parabole: «Un uomo piantò una vigna, la circondò con una siepe, scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. 2Al momento opportuno mandò un servo dai contadini a ritirare da loro la sua parte del raccolto della vigna. 3Ma essi lo presero, lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote. 4Mandò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo insultarono. 5Ne mandò un altro, e questo lo uccisero; poi molti altri: alcuni li bastonarono, altri li uccisero. 6Ne aveva ancora uno, un figlio amato; lo inviò loro per ultimo, dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. 7Ma quei contadini dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e l’eredità sarà nostra!”. 8Lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna. 9Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e farà morire i contadini e darà la vigna ad altri. 10Non avete letto questa Scrittura:

La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d’angolo
;
11questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi
?».

12E cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. Lo lasciarono e se ne andarono.

APPROPRIARSI DELLA VIGNA CHE IL SIGNORE CI HA AFFIDATO

Nella fede, l'appropriazione è facile tentazione.
Fare mia l'azione di Dio, la fede, la speranza e la carità.

Farli miei, viverli a mio modo, secondo le mie attitudini e atteggiamenti.

Il possesso della realtà data in dono per essere fruttificata snatura tutto.

Ecco che la fede diventa la mia fede, vissuta a modo mio.

Questo comporta un antagonismo con gli altri, e anche con Dio.

Nel nostro attribuire a noi la vigna, ecco che Dio appare contro il mio io.

Tutto quello che in questa realtà della fede a me non va viene scartato

Ma "la pietra scartata dai costruttori è diventata testata d'angolo".

Dio riparte sempre da quello che è scartato da me, o evitato, o annientato.

Dio riprende lo scarto, l'eliminazione e la realtà accantonata da me.

Due considerazioni:
- mi approprio della fede e tutto si vanifica
- scarto le realtà di Dio e tutto si svalorizza

Quello che ottengo come soddisfazione da me stesso, di fronte a Dio non ottiene alcun valore e riconoscimento.

Riconoscere la realtà che Dio mi affida in dono è principio della verità.

OGNI REALTA' SEPARATA DALL'AZIONE DI DIO E' SOLO FALSITA'

 

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