TESTO Parola annunciata
Giovedì della XVI settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (26/07/2007)
Vangelo: Mt 13,10-17
Solo il cuore docile può aprire l'interpretazione della parabola, del segno della Parola.
Il cuore indurito, pur sentendo la Parola, non riesce a interpretarla, a capire la parabola, e tutto rimane chiuso e impossibile da capire.
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Beati sono quelli che possono interpretare e comprendere quello che vedono e sentono da Gesù.
Perché la parola di Gesù non è semplicemente e letteralmente proclamata, ma è ANNUNCIATA.
E' proprio un'annunciazione, questa Parola, proprio come avvenne a Maria.
Così a noi, oggi: la parola non è proclamata semplicemente, ma viene annunciata.
L'annunciazione dell'angelo(eu-anghelion=Vangelo) a noi oggi.
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Ecco la grande differenza con i nostri fratelli Testimoni di Geova: essi proclamano la Parola, la studiano anche a memoria, ma non la annunciano affatto come mistero di grazia, ma come parola chiara e distinta umanamente...eh, no!
La Parola del Vangelo viene a noi annunciata perché noi la trasmettiamo in annuncio con lo stesso stile fatto a noi, non cambiato.
E lo stile da rispettare in questo annuncio è il mistero della Parola, che richiede l'interpretazione viva (e non fatta da tempo, a monte, e solo da alcuni) della comunità che solo così la può intendere. Altrimenti...
HANNO OCCHI E NON VEDONO, HANNO ORECCHI E NON ODONO.