TESTO Segni piccoli
Sabato della VII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (21/05/2005)
Vangelo: Mc 10,13-16

13Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. 14Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. 15In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». 16E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.
Scacciare i segni di Dio...per non disturbarlo!
Ecco il paradosso che il Vangelo odierno ci presenta.
Spesso noi pensiamo che Dio non possa avere a che fare con certi segni, specie se piccoli e indifesi, specie se non corrispondono ai nostri tipi di valutazione e di insegnamento.
E così, diciamo e affermiamo con tutta sicurezza che quei segni non devono avere a che fare con Dio.
Ma Dio sceglie questi piccoli segni per la sua presenza.
Proprio per farci vedere come e dove è Lui.
E per insegnarci come e dove dobbiamo essere noi.
Valutare i segni di Dio nella storia richiede una delicata attenzione.
Non una formazione teologica, né un'intelligenza speciale, né esperienza accreditata, né imprimatur.
Valutare i segni di Dio è entrare nella realtà piccola e preziosa del suo Regno, che passa e si trasforma in ogni realtà partendo dal distinguere e dall'accogliere la piccolezza, il piccolo che è immagine dell'immensità di Dio e del suo infinito amore.
I segni di Dio, scelti da Lui, non seguono la nostra educazione raffinata e signorile; seguono l'educazione del cuore, e spesso ci disturbano.
Come quei bambini nei confronti dei discepoli.
MA SE UN PICCOLO SEGNO CI DISTURBA, E' SICURAMENTE DI DIO