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TESTO Commento su Matteo 1,16.18-21.24

padre Lino Pedron  

S. Giuseppe (19/03/2010)

Vangelo: Mt 1,16.18-21.24 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 1,16.18-21.24

16Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.

18Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. 20Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; 21ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».

24Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa;

51 Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso.

Tre volte all'anno c'erano celebrazioni che richiamavano a Gerusalemme i pellegrini, secondo il comando del Signore: "Tre volte all'anno farai festa in mio onore: Osserverai la festa degli azzimi...Osserverai la festa della mietitura...la festa del raccolto, al termine dell'anno, quando raccoglierai il frutto dei tuoi lavori nei campi. Tre volte all'anno ogni tuo maschio comparirà alla presenza del Signore Dio" (Es 23,14-17).

Il figlio Gesù perduto è ritrovato dopo tre giorni nel tempio cioè nella casa del Padre, seduto. Questo fatto è preannuncio della pasqua di Gesù risorto e seduto alla destra del Padre.

Luca narra l'infanzia del Salvatore alla luce degli avvenimenti della sua pasqua di risurrezione. Il racconto che ha sfiorato, con le parole di Simeone, il dramma della passione (la spada), si chiude con l'annuncio della risurrezione. Il quadro dello smarrimento e del ritrovamento presenta anticipatamente il mistero della morte e della risurrezione di Gesù. Maria e Giuseppe rappresentano la comunità cristiana, che ha perso improvvisamente il suo maestro, ma dopo "tre giorni" di attesa e di ricerca riesce a ritrovarlo risuscitato nella gloria del Padre.

Qui Gesù nomina per la prima volta il Padre. Le prime e le ultime parole di Gesù riguardano il Padre (Lc 2,49 e 23,46). La paternità di Dio fa da inclusione a tutto il vangelo di Gesù secondo Luca. Gesù "deve" occuparsi delle cose del Padre, essere presso il Padre, ascoltare il Padre e rispondere a ciò che il Padre ha detto.

Non deve meravigliare che Maria e Giuseppe "non compresero le sue parole" ( v. 50). Il cammino della rivelazione è ancora lungo. Siamo solo agli inizi.

Maria non comprende subito il grande mistero dei tre giorni di Gesù col Padre, ma custodisce nel suo cuore i detti e i fatti. In questo ricordo costante della Parola accolta, il cuore progressivamente si illumina nella conoscenza del Signore.

Il racconto dell'infanzia si conclude con il ritorno a Nazaret. Per tutto il resto dell'adolescienza e della giovinezza di Gesù Luca non ha nulla di straordinario da segnalarci all'infuori della sua umile sottomissione ai genitori. Nella famiglia egli ha preso il suo posto di figlio rispettoso e obbediente verso quelli che, per volontà del Padre, hanno la responsabilità su di lui.

 

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